Spread btp-bund chiude a 142 punti: è il minimo da novembre. Borse giù

Lunedì 27 Gennaio 2020
Spread btp-bund chiude a 142 punti: è il minimo da novembre

​Spread ai minimi da novembre. Lo spread tra Btp e Bund chiude in netto calo a 142 punti base dai 156 la chiusura di venerdì scorso, dopo che i risultati delle Regionali hanno allontanato i rischi sulla tenuta del governo. È il livello più basso dall'8 novembre scorso.

Il rendimento del decennale del Tesoro è in calo all'1,03%. Nei primi scambi della seduta, il differenziale tra i titoli italiani e tedeschi a 10 anni era sceso fino a 138,8.

Il coronavirus intanto affossa i mercati con Milano che cede il 2,3% e brucia circa 12 miliardi di capitalizzazione. In profondo rosso i titoli del lusso e dell'automotive, in linea con l'andamento europeo, mentre tengono le banche dopo il calo dello spread. Piazza Affari ha tentato di contenere le perdite dopo l'esito delle elezioni regionali che ha riportato gli investitori ad avere una prospettiva più tranquilla. In forte calo Cnh (-6,9%) e Stm (-5,8%). Soffre anche il comparto del lusso con Ferragamo (-4,4%) e Moncler (-4,1%). In rosso anche i titoli legati al petrolio con il calo del prezzo del greggio. Vanno giù Tenaris (-5%), Saipem (-2,7%) e Eni (-2%).

A subire gli effetti del virus in Cina sono anche le case automobilistiche con Fca (-2,4%) e Ferrari (-3,7%). Male anche Pirelli (-4,7%) e Brembo (-3%). Tengono le banche con Mps (+2,7%) che si mostra tonica. In lieve flessione Banco Bpm (-0,2%) mentre Ubi (-0,07%) è piatta.

Il coronavirus attacca dunque la febbre ai mercati e si abbatte sulle Borse che si trovano a vivere il loro primo lunedì nero dall'inizio dell'anno. La paura per l'espandersi del contagio e gli eventuali effetti sull'economia globale hanno portato gli investitori a spostarsi dai mercati azionari verso i beni rifugio come oro e titoli di Stato. A fine giornata in Europa le Borse hanno chiuso in profondo rosso e hanno bruciato oltre 208 miliardi di euro di capitalizzazione.

Situazione molto simile anche per l'Asia, dove molte delle piazze erano chiuse per festività, e per Wall Street.
I principali timori sono per le ripercussioni sui dati del primo trimestre del prodotto interno lordo cinese. Il rischio è
che la diffusione del virus durante il Capodanno cinese possa influire particolarmente sui consumi, oltre al blocco della circolazione per 60-80 milioni di persone.

Queste paure si sono abbattute sui listini europei che hanno visto Francoforte (-2,7%), Parigi (-2,7%), Londra (-2%), mentre si è assistito alla fiammata dell'oro e dello yen. Ne hanno tratto vantaggio anche i bond governativi, con tutti i titoli di Stato, dal Vecchio Continente, al Giappone agli Usa che vedono i propri rendimenti calare. 

In Europa a farne le spese sono state principalmente le compagnie aeree (-4,4%) con i timori di una riduzione di
passeggeri diretti o in partenza dalla Cina. Giornata nera anche per il settore del lusso (-3,5%) con la prospettiva di una forte contrazione delle vendite. Marcia indietro anche per l'automotive (-3%) con la paralisi del comparto in Cina dove Wuhan, luogo in cui sarebbe comparso il virus, rappresenta il distretto principale del settore. L'incertezza sul futuro andamento dell'economia globale ha portato anche al crollo del prezzo del petrolio che a New York tocca i 52,55 dollari al barile (-3%). Su questo fronte si sono mossi i Paesi membri dell'Opec+, vale a dire l'Opec più altri produttori tra cui la Russia, che nel meeting di marzo decideranno la strada da percorrere.


 

Ultimo aggiornamento: 20:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA