Spid, come cambierà: il piano del governo per unificare il sistema con la Carta di identità elettronica

Si va verso il rinnovo delle convenzioni per i gestori dell'identità digitale

Lunedì 27 Febbraio 2023
Spid, come cambierà: il piano del governo per unificare il sistema con la Carta di identità elettronica

Spid, si va verso il rinnovo delle convenzioni per i gestori dell'identità digitale mentre si lavora a una razionalizzazione dei diversi sistemi di accesso ai servizi on line della pubblica amministrazione.

Questa settimana il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alesso Butti, che ha in mano il dossier, incontrerà di nuovo i rappresentanti di Assocertificatori (l'organizzazione delle imprese che gestiscono Spid) per lavorare a una nuova convenzione (quella attuale dopo varie proroghe scade ad aprile) con la volontà di evolvere e migliorare i sistemi italiani di identità digitale in linea con il quadro europeo di riferimento. Ma è probabile che il rinnovo non sia di breve durata.

 

Spid, la sperimentazione

Intanto in Ue si lavora all'European digital identity wallet, un'app che offrirà ai cittadini un sistema semplice e sicuro per identificarsi online e condividere una serie di certificati, documenti e abilitazioni come ad esempio la patente di guida, il diploma con enti pubblici e privati per accedere ai diversi servizi. Dovrebbe funzionare come il green pass ed essere nella sostanza un'identità elettronica pubblica interoperabile. Le sperimentazioni inizieranno a giugno 2023 e dovrebbero durare circa un biennio.

L'unificazione delle chiavi di accesso digitali

Nel frattempo, anche se il governo punta a unificare le chiavi di accesso digitali alla Pa, sarà difficile in Italia poter rinunciare allo Spid dato che non solo ce ne sono già attivi 33,5 milioni (6 milioni di utenze rilasciate nel solo 2022) ma è anche il sistema di autenticazione più usato. Nel 2022 ci sono state un miliardo di autenticazioni con Spid raddoppiando quasi il dato 2021 (570 milioni) a fronte di appena 21 milioni di autenticazioni con la Carta di identità elettronica (Cie) della quale esistono comunque 32,7 milioni di esemplari (7 milioni rilasciate solo nel 2022) ma nella maggior parte dei casi non vengono utilizzate come chiave di accesso ai servizi digitali. Anche perché il sistema è più farraginoso di Spid (è necessario avere fisicamente la carta e farla leggere dallo smartphone per farsi autenticare).  

La Carta di identità elettronica

Ora però la Carta di identità elettronica dovrebe diventare presto come lo Spid per accedere ai siti della Pubblica amministrazione. Dopo la pubblicazione nei mei scorsi sulla Gazzetta ufficiale del decreto del ministro dell'Interno, di concerto con l'Innovazione tecnologica e la transizione digitale e l'Economia, che disciplina le modalità di impiego della tessera quale strumento di identità digitale (CieId), la carta - la cui realizzazione è affidata all'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato - dovrebbe diventare uno strumento digitale più semplice con il quale il cittadino potrà accedere ai servizi in rete erogati dalle pubbliche amministrazioni e dai privati. 

La Cie 3.0

Quando la novità diventerà operativa, nelleprossime settimane, non sarà infatti più necessario avere il documento in mano e basteranno l'app e un pin per entrare sul sito dell'Inps, dell'Agenzia delle entrate o delle altre pubbliche amministrazioni. In sostanza con la Cie 3.0, come è stata ribattezzata, dovrebbe essere superato il sistema di identificazione che finora aveva portato i cittadini a considerare troppo scomoda la Carta di identità elettronica e a preferire la facilità di utilizzo di Spid, l'altra chiave di accesso digitale ai servi pubblici sul web.

I livelli di autenticazione

Tra le novità introdotte dal provvedimento, l’accesso sarà regolato attraverso tre livelli di autenticazione informatica, 1, 2 e 3, corrispondenti a normale, significativo ed elevato, per l’utilizzo in sicurezza della propria identità digitale in base alle richieste dei fornitori di servizi. La Cie mantiene inoltre la funzionalità di potere firmare un documento digitale attraverso una firma elettronica avanzata sia nel contesto della Pubblica Amministrazione che tra privati. La Carta d’identità elettronica si può richiedere alla scadenza della propria carta d’identità o in seguito a smarrimento, furto o deterioramento presso il Comune di residenza o di dimora. Il rilascio della carta d’identità elettronica ha un costo fisso di 16,79 euro oltre i diritti fissi e di segreteria.

Ultimo aggiornamento: 16:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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