Statali, salta il limite sullo smart working: «Disconnessi per 11 ore». Il documento in anteprima

Via il vincolo del 15%, ma paletti sull’efficienza

Giovedì 21 Ottobre 2021 di Andrea Bassi
Statali, salta il limite sullo smart working: «Disconnessi per 11 ore». Il documento in anteprima

Nessun tetto. Nessun limite. Le amministrazioni pubbliche, se rispetteranno precisi paletti, potranno far fare ai propri dipendenti tutto lo smart working che vogliono. Salta dunque, l’annunciato tetto del 15% al lavoro agile per gli statali. Ad annunciarlo è stato il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta, che oggi incontrerà i sindacati per illustrare le linee guida del nuovo smart working.

Il documento, che Il Messaggero ha potuto visionare, nei fatti anticipa le norme che sono in discussione tra sindacati e Aran all’interno del rinnovo del contratto di lavoro.

Lo scopo delle linee guida, si legge nel documento, è introdurre «una disciplina che garantisca condizioni di lavoro trasparenti, che favorisca la produttività e l’orientamento risultati, concili le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori con le esigenze organizzative delle pubbliche amministrazioni, consentendo, ad un tempo, il miglioramento dei servizi pubblici e dell’equilibrio fra vita professionale e vita privata».

Brunetta pone otto condizioni alle amministrazioni, in attesa dei Piani unici che dovranno essere approvati entro la fine di gennaio del prossimo anno. La prima è «l’invarianza» dei servizi offerti all’utenza, la seconda è che i dipendenti dovranno comunque assicurare lo svolgimento della loro attività «prevalentemente» in presenza. Il lavoro agile nella Pubblica amministrazione, insomma, sarà un modello «ibrido», in parte a casa ma soprattutto in ufficio. La terza condizione è l’adeguatezza degli strumenti informatici. Le linee guida su questo punto sono particolarmente chiare. Gli enti, viene specificato, dovranno fornire ai lavoratori «idonea dotazione tecnologica». Per accedere alle piattaforme dell’amministrazione, insoltre, si potrà usare solo la connessione internet fornita dall’amministrazione stessa. Se il dipendente ha un cellulare di servizio potrà essere contattato solo su quello, non anche sui telefoni personali. In nessun caso, dunque, potranno essere usate utenze domestiche per connettersi alla rete aziendale.

Lavoro agile, adesione volontaria


L’adesione al lavoro agile sarà volontaria. I dipendenti dovranno sottoscrivere un accordo individuale con i datori di lavoro. «L’amministrazione», spiegano le linee guida, «nel dare accesso al lavoro agile ha cura di conciliare le esigenze di benessere e flessibilità dei lavoratori con gli obiettivi di miglioramento del servizio pubblico». Altra condizione è lo smaltimento del lavoro arretrato. L’amministrazione a cui appartiene il lavoratore deve avere un piano in tal senso, altrimenti non può attivare il lavoro agile. Nell’accordo individuale, poi, dovranno essere assegnati gli obiettivi ai dipendenti. L’accordo potrà essere a tempo determinato o a tempo indeterminato. Il lavoratore o l’amministrazione, hanno la possibilità di sciogliere l’accordo con un preavviso di 30 giorni. A meno che non ci siano delle urgenze. Il lavoratore può essere richiamato in sede immediatamente per esigenze di servizio o perché la connessione non funziona bene. Il dipendente, inoltre, avrà diritto a 11 ore di disconnessione consecutive, un periodo durante il quale non potrà essere contattato.

 
Le linee guida introducono anche una seconda modalità di smart working, il lavoro da remoto. Quello che potrebbe essere definito “lavoro a domicilio”. In questo caso il dipendente dovrà rispettare da casa lo stesso orario di lavoro che farebbe in ufficio. Ieri il ministro Brunetta ha anche annunciato che nella prossima legge di Bilancio ci sarà uno stanziamento di 300 milioni per finanziare il nuovo ordinamento professionale (in pratica le progressioni di carriera) degli statali. La manovra, inoltre, sbloccherà i fondi per il salario accessorio, quella parte della retribuzione dei dipendenti pubblici legata alla produttività attraverso l’erogazione di premi e di indennità. Tema anche questo oggetto di una profonda riforma all’interno del nuovo contratto che i sindacati stanno negoziando con l’Aran.
 

Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 16:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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