Smart working, le sfide del mondo del lavoro dopo due anni di pandemia

Lunedì 28 Marzo 2022
Smart working, le sfide del mondo del lavoro dopo due anni di pandemia
(Teleborsa) - Il nuovo decreto Covid ha prolungato la possibilità per le aziende del settore privato di ricorrere allo smart working semplificato – senza, dunque, la necessità di un accordo individuale tra lavoratore e datore di lavoro –, fino al 30 giugno 2022, ma appare sempre più evidente che l'impatto di questi due anni di pandemia modificherà definitivamente le modalità lavorative. Dopo aver sperimentato i vantaggi del lavoro da remoto, la sfida per i datori di lavoro è ora quella di motivare i dipendenti a tornare anche in ufficio, trovando nuovi stimoli e opportunità. Oggi il 33% dei lavoratori ibridi in Italia è, infatti, reticente a rientrare in ufficio. In tale scenario solo il 27% dei dirigenti italiani ha pattuito nuovi accordi aziendali per il lavoro ibrido. Risulta, dunque, necessario ripensare il ruolo dell'ufficio, adottando nuove modalità e accordi sulla gestione dei flussi e delle riunioni di persona. Le nuove norme dovranno garantire che lo spazio dell'ufficio sia arricchente per i dipendenti, aiutandoli a sentirsi connessi e parte dell'azienda. Queste le principali evidenze emerse dalla nuova edizione del Work Trend Index "Great Expectations: Making Work Work" pubblicato da Microsoft.

La versione 2022 della ricerca, che include uno spaccato italiano, mette in luce la nuova consapevolezza dei dipendenti, che dopo due anni di lavoro da remoto richiedono ai propri datori nuove modalità di organizzazione aziendale, nonché maggiore flessibilità e tempo libero, per dare un valore aggiunto al nuovo panorama del lavoro e al rientro in ufficio. Capire e tenere il passo con le nuove aspettative della forza lavoro è oggi la sfida che ogni leader deve affrontare e – sottolinea Microsoft – sarà l'elemento chiave per far funzionare il lavoro ibrido.

"Non si può cancellare l'esperienza vissuta e l'impatto che gli ultimi due anni continueranno ad avere sul mercato del lavoro, poiché flessibilità e benessere sono diventati elementi non negoziabili per i dipendenti – ha affermato Jared Spataro, corporate vice president, Modern Work, Microsoft –. Accogliendo e rispondendo in modo proattivo a queste nuove aspettative, le aziende hanno la possibilità di ripensare l'impostazione del proprio business e il ruolo dei dipendenti per raggiungere obiettivi di successo in un orizzonte di lungo termine".

Il secondo studio annuale di Microsoft combina i risultati di un sondaggio condotto su 31mila persone in 31 Paesi insieme a un'analisi dei dati sulla produttività provenienti dagli strumenti Microsoft 365 e dalle tendenze del lavoro su LinkedIn.







© RIPRODUZIONE RISERVATA