Stop allo smart working per i fragili, sì alla pensione a 72 anni per i medici. E il canone Rai esce dalla bolletta

Nel Milleproroghe sì alle ricette elettroniche e alla pensione a 72 anni per i medici di base

Mercoledì 8 Febbraio 2023 di Luca Cifoni
Giorgetti: «Il prossimo anno via il canone Rai dalla bolletta, roveremo un altro strumento»

Niente proroga dello smart working per i fragili, sì alla possibilità di restare al lavoro fino a 72 anni ma solo per i medici di base. Come di consueto l’esame parlamentare del decreto Milleproroghe fornisce all’ultimo momento alcuni dei suoi verdetti.

Ieri la commissione Bilancio del Senato doveva chiudere l’esame del provvedimento ma in serata alcuni nodi erano ancora lontani dall’essere sciolti. Si riprenderà quindi a votare stamattina. Intanto però il ministro dell’Economia ha dato conferma di un cambiamento che non rientra nel decreto e tuttavia interessa una larghissima fetta di italiani: dal prossimo anno il canone Rai uscirà dalla bolletta elettrica e dovrà quindi essere pagato con altre modalità.

Era stato il governo Renzi ad accoppiare il canone per il servizio pubblico televisivo al pagamento delle utenze elettriche, con l’obiettivo di stroncare l’evasione del tributo. Poi però l’Unione europea ha fatto presente che questa voce rappresenta un onere improprio e quindi il nostro Paese nell’ambito della riforma della concorrenza ha deciso di cambiare strada. Non per il 2023, perché il governo appena insediatosi aveva ritenuto che non ci fossero i tempi tecnici, ma dall’anno successivo sì. Resta da vedere se la riscossione tornerà ad essere affidata alla Rai oppure se si sceglierà un altro strumento. L’ipotesi di una cancellazione del canone, con conseguente assorbimento nella cosiddetta fiscalità generale, resta piuttosto remota.

L’OPPOSIZIONE

Tornando al Milleproroghe, la possibilità per i lavoratori fragili di poter continuare a lavorare da casa era stata sollecitata dall’opposizione e aveva incontrato inizialmente la disponibilità dell’esecutivo. Ma siccome la misura ha anche un costo finanziario, non se ne farà nulla: la scadenza per il ritorno alla normalità pre-Covid resta fissata al 31 marzo. Invece per i genitori di bambini fino a 14 anni - in precedenza equiparati ai fragili, l’opportunità di optare per il lavoro da remoto era scaduta già alla fine del 2022.
Per quanto riguarda i medici, la richiesta di permettere la permanenza al lavoro fino ai 72 anni è stata approvata limitatamente ai medici di base, mentre non è passata per quelli ospedalieri e per le altre figure professionali: ha pesato la ferma opposizione dei sindacati di categoria. Come previsto viene invece prolungata per un anno l’opzione di invio in formato elettronico delle ricette mediche.

IL CONSIGLIO DI STATO

Un discorso a parte è quello relativo alle concessioni per gli stabilimenti balneari. Il governo conferma la volontà di intervenire, ma questa scelta per ora si è tramutata in un emendamento di Fratelli d’Italia che di fatto non entra ancora nel merito ma dà più tempo per la mappatura delle coste, in vista della predisposizione dei bandi. Non c’è invece - almeno per il momento - il via libera a un rinvio vero e proprio dei termini per le gare: l’idea caldeggiata soprattutto da Forza Italia è spostare in avanti di un anno la scadenza attualmente fissata alla fine del 2023 (con la possibilità di concedere altri dodici mesi solo in caso di comprovate difficoltà). Nella soluzione definitiva dovrebbe entrare anche la previsione di un tavolo a Palazzo Chigi. Il tema è naturalmente delicato, sia sul piano europeo che su quello interno. Da una parte la messa a gara non fa parte in senso stretto degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma sulla vicenda pende la minaccia della procedura di infrazione rispetto alla direttiva comunitaria. Inoltre nel nostro Paese anche il Consiglio di Stato si è pronunciato contro un ulteriore slittamento dei tempi delle gare. Ecco perché Palazzo Chigi soppesa il dossier con estrema cautela, attento alle richieste delle categorie ma cercando allo stesso tempo di evitare l’apertura di un fronte con Bruxelles.

Ultimo aggiornamento: 9 Febbraio, 17:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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