Arriva la proroga dello smart working fino al 30 giugno prossimo per i lavoratori fragili e per chi ha figli minori di 14 anni. Nel primo caso la proroga vale per tutti i lavoratori, privati e pubblici. Nel secondo invece solo per chi è un dipendente del settore privato. La proroga stata votata all’unanimità dalle commissioni Bilanci e Affari Costituzionali del Senato giovedì 9 febbraio.
Smarte working, le novità
Entra nel testo del decreto Milleproroghe che sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale a fine febbraio.
I fragili
La proroga sposta la lancetta del fine misura dal 31 marzo prossimo al 30 giugno 2023. Per ottenere di poter lavorare da remoto non sarà necessario, come d’altronde è adesso, l’accordo individuale. Il lavoratore che ha i requisiti farà domanda all’azienda che dovrà consentirgli la possibilità di lavorare da remoto. Il lavoro agile si otterrà nel quadro dell’organizzazione aziendale e «a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione». Se il tipo di prestazione per la quale si è stati assunti non consente un lavoro da remoto (infermieri, camerieri, ecc) il lavoratore potrebbe essere adibito temporaneamente ad altre mansioni ricomprese nella medesima categoria o area di inquadramento. Resta comunque la retribuzione piena. Vale sia per i lavoratori del settore privato che del settore pubblico.
Chi rientra nella categoria fragili
I lavoratori cosiddetti fragili, a maggior rischio contagio Covid, sono individuati in un decreto della Salute del 4 febbraio 2022. Si tratta dei lavoratori dipendenti pubblici e privati «in possesso di certificazione rilasciata dai competenti organi medico-legali, attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita, ivi inclusi i lavoratori in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104».
Patologie
Le patologie che caratterizzano una condizione di fragilità sono elencate nel decreto del ministero della Salute del 4 febbraio 2022. Questo l’elenco:
- pazienti con marcata compromissione della risposta immunitaria:
- pazienti che hanno subito trapianti (sia di organo solido che di cellule staminale)
- pazienti in attesa di trapianto d’organo
- pazienti in terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CAR-T)
- patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di sei mesi dalla sospensione delle cure
- immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.)
- immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalita’ del sistema immunitario etc.)
- dialisi e insufficienza renale cronica grave
- pregressa splenectomia
- sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS)
Sono fragili anche i pazienti che presentino tre o piu’ delle seguenti condizioni patologiche:
- cardiopatia ischemica
- fibrillazione atriale
- scompenso cardiaco
- ictus
- diabete mellito
- bronco-pneumopatia ostruttiva cronica
- epatite cronica
- obesita’
Figli under 14
Per i genitori con figli under 14 il diritto allo smart working era scaduto a dicembre. Con la pubblicazione del Milleproroghe in Gazzetta Ufficiale (previsto per fine febbraio) il diritto viene reintrodotto fino al 30 giugno. In questo caso però, a differenza di quanto previsto per i fragili, la norma vale solo per i lavoratori del settore privato. Il diritto allo smartworking è subordinato al fatto che le caratteristiche dell’attività lavorative lo consentano. Come previsto dalla vecchia normativa, per poter svolgere la propria attività da remoto è necessario che nel nucleo familiare non ci sia un genitore:
- beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa
- non lavoratore.
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