Sigarette, quanto aumenteranno i prezzi? Per chi fuma tabacco sfuso in arrivo aumenti di 40 centesimi

L'obiettivo è quello di rimodulare il peso delle accise su quelle tradizionali

Sabato 17 Dicembre 2022
Sigarette, per chi fuma il tabacco sfuso in arrivo aumenti di 40 centesimi in Manovra

Aumenti di 40 centesimi in arrivo per chi fuma sigarette rollando il tabacco sfuso. Dal 1° gennaio 2023 questa pratica che è comune a centinaia di migliaia di fumatori che non scelgono le sigarette classiche, costerà un po' di più. Al tabacco trinciato, che viene venduto nei pacchetti da 30 grammi, verrà imposta una accisa minima di 140 euro al chilo: in un emendamento al Ddl bilancio, che è all'esame della Camera, si punta a rimodulare il peso delle accise dei diversi prodotti.

L'iniziale "prelievo" di 48 milioni sulle sigarette classiche di cui si è tanto discusso è stato ridotto punendo però il tabacco sfuso, dai quali la Ragioneria spera di incassare 50 milioni nel 2023. 

Le nuove accise: quanto costeranno in più le sigarette

Le tasse sul tabacco sfuso incideranno al ribasso sugli aumenti previsti sulle sigarette tradizionali: nelle settimane scorse erano stati ipotizzati 15-30 nella manovra di bilancio. La realtà dovrebbe prevedere circa 10-12 centesimi a pacchetto. L'emendamento interverrà sull'importo specifico fisso dell'articolo 29 del Ddl che fissa in 36 euro per 1.000 sigarette nel 2023, 36,50 euro per il 2024 e a partire dall'anno 2025, in 37 euro ogni 1.000 sigarette. La modifica in arrivo prevede una riduzione di circa 8 euro fissando la “specifica” in 28 euro per il prossimo anno, 28,20 euro nel 2024 e in 28,70 euro sempre ogni mille sigarette a partire dal 2025.

Le altre novità

Non cambierà nulla per il tabacco riscaldato e le sigarette elettroniche. Per quanto riguarda il primo l'emendamento - spiega il Sole 24 Ore - non modifica le scelte iniziali del governo: l'aumento della tassazione già previsto per il 2023 viene ripartito su sul prossimo triennio stabilendo che l'accisa minima sarà pari al 36,5% dal 1° gennaio 2023 (rispetto al 40% previsto in precedenza), al 38% dal 1° gennaio 2024, al 39,5 per cento dal 1° gennaio 2025 e al 41% dal 1° gennaio 2026.

Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 16:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA