Sfratti, niente blocco se il moroso non paga da oltre un anno

Venerdì 19 Febbraio 2021 di Luca Cifoni
Sfratti, niente blocco se il moroso non paga da oltre un anno

Inviato in Parlamento per la conversione quando la maggioranza era ancora quella del Conte bis, il decreto Milleproroghe arriva in discussione alla Camera (a soli dieci giorni dalla scadenza) dopo l’ingresso al governo di Lega e Forza Italia. Rappresenta quindi il primo banco di prova della nuova convergenza tra forze politiche fino a poco tempo fa contrapposte. Uno dei temi su cui l’intesa è già stata trovata è quello degli sfratti: in base a un emendamento sostenuto da M5S, Pd, Italia viva, Forza Italia e Lega verrebbe attenuato il blocco introdotto nel testo originario del decreto: a partire dal primo aprile potrebbe ripartire il “rilascio” degli immobili per i quali la morosità dell’inquilino era stata convalidata prima del marzo 2020 e quindi non ha a che fare con la crisi pandemica.

Negli altri casi il blocco resterebbe in vigore fino a tutto giugno.

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La misura attualmente in vigore è infatti del tutto indiscriminata: adottata in nome dell’emergenza sanitaria ed economica, va invece a congelare anche situazioni precedenti, con l’effetto - lamentano i proprietari - di provocare un danno economico rilevantissimo a chi l’immobile l’aveva dato in locazione. La correzione sollecitata dalle commissioni Finanze e Giustizia di Montecitorio opera invece una distinzione. Per quanto riguarda gli immobili ad uso abitativo, differenzia appunto le situazioni in base alla data di convalida dello sfratto per morosità: se è avvenuta successivamente al primo marzo dello scorso anno, il blocco come detto continuerà ad essere operativo fino a giugno, in caso contrario il termine è fissato al 31 marzo, per cui dal successivo primo aprile potranno riprendere i rilasci.

Per gli immobili ad uso non abitativo (come ad esempio i negozi) allo spartiacque temporale fissato al primo marzo si aggiunge un altro criterio: se le attività commerciali, professionali ed industriali non sono tra quelle individuate (con i codici Ateco) dal provvedimento del governo del 25 marzo, ovvero quelle costrette alla chiusura nel lockdown, allora lo sfratto tornerà possibile dal primo aprile, sempre se convalidato prima del primo marzo. Insomma la logica di questo intervento correttivo è ripristinare una dinamica normale per tutti i casi in cui il mancato pagamento del canone di locazione non può essere collegato alla crisi che si è scatenata nella primavera scorsa. Un approccio giudicato positivamente da Confedilizia («limitare il blocco in essere è la prima minima esigenza») che ora chiede al governo di adeguarsi all’orientamento emerso alla Camera. E di prevedere anche forme di ristoro per i proprietari danneggiati.

Ieri in realtà il lavoro a Montecitorio è andato a rilento: l’arrivo in aula, dopo il voto nelle commissioni Bilancio e Affari costituzionali, è previsto per lunedì. Tra le novità anche lo spostamento a fine anno del termine per fruire del “bonus vacanze” introdotto lo scorso anno per sostenere il turismo. Si ragiona anche su un ulteriore anno di slittamento (fino a tutto il 2022) per il passaggio al mercato libero dell’energia. per Più incerto il caso delle trivellazioni petrolifere in mare, sul quale si contrappongono la volontà del Movimento Cinque Stelle di prolungare la moratoria per le nuove concessioni che scade a metà agosto e quella della Lega che vorrebbe al contrario accorciare i tempi. Infine il tema giustizia, con la mina della prescrizione, dovrebbe essere affrontato in un altro provvedimento. Decisiva la mediazione della ministra Marta Cartabia.
 

Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 15:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA