Settimana corta, in Gran Bretagna si lavorerà 4 giorni (a parità di stipendio): inizia l'esperimento su 3mila lavoratori

La sperimentazione sarà monitorata dal gruppo "4 Day Week Global" e dagli accademici di Oxford, Cambridge e Boston College negli Stati Uniti

Lunedì 6 Giugno 2022
Settimana corta, in Gran Bretagna si lavorerà 4 giorni (a parità di stipendio): inizia l'esperimento su 3mila lavoratori

Oltre 3mila lavoratori in 70 aziende inglesi avranno un giorno libero in più e lavoreranno solo 4 giornate su 7 senza riduzione dello stipendio. In Gran Bretagna prenderà il via nelle prossime settimane il più grande esperimento pilota della "settimana corta", coordinato dal gruppo "4 Day Week Global", dal think tank Autonomy e dagli accademici di Oxford, Cambridge e Boston College negli Stati Uniti.

La settimana corta è un modello di orario lavorativo che conferisce un giorno di riposo in più a settimana e riduce l'orario di 40 ore settimanali.

Già implementato con successo in alcuni stati europei come Svezia e Islanda.

 

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I benefici della settimana corta 

La settimana corta prevede un giorno di riposo in più per il lavoratore, con la riduzione dell'orario di 40 ore settimanali mantenendo lo stesso stipendio. I promotori di questo modello mettono in risalto il maggior equilibrio tra vita privata e lavorativa e argomentano che una maggiore soddisfazione del lavoratore apporterebbe benefici anche in termini di produttività. Inoltre si argomenta che il tempo libero in più si tradurrebbe in un maggiore aumento dei consumi e quindi in un impatto positivo per l'economia. 

«Il concetto del 20° secolo di una settimana lavorativa di cinque giorni non è più la soluzione migliore per il business del 21° secolo» afferma Ed Siegel, CEO di Charity Bank, che partecipa al progetto pilota e ha affermato che passare a una settimana di quattro giorni sembra un "passo naturale". «Crediamo fermamente che una settimana di quattro giorni senza modifiche allo stipendio o ai benefit creerà una forza lavoro più felice e avrà un impatto altrettanto positivo sulla produttività aziendale, sull'esperienza del cliente e sulla nostra missione sociale».

Al di là dei legittimi dubbi, se l'esperimento della settimana corta funzionasse in Gran Bretagna si tratterebbe di una vera svolta nel mondo del lavoro dipendente e di un modello per tutta l'Europa. 

L'esperimento in Gran Bretagna

Alla sperimentazione che prenderà il via in Gran Bretagna hanno aderito varie aziende e enti di beneficenza tra cui la Royal Society of Biology, il birrificio London Pressure Drop, lo sviluppatore di giochi per computer di Southampton Yo Telecom, un'azienda di dispositivi medici di Manchester e un negozio di fish and chips a Norfolk. 

Il team di ricercatori coinvolti nel progetto pilota studierà ogni azienda e valuterà l'impatto sul personale, inclusi stress e burnout, soddisfazione lavorativa e di vita, salute, sonno, consumo di energia, viaggi. Osserveranno anche l'uguaglianza di genere, con la settimana di quattro giorni pensata a beneficio delle donne, che costituiscono una percentuale maggiore del personale part-time e con orario flessibile. 

Si tratta di un esperimento coraggioso, anche perchè la Gran Bretagna sta affrontando un momento di carenza dei lavoratori - sopratuttto stagionali - che ha spinto in alto i salari di camerieri, mestieri in cui è sempre più difficile reperire personale. Non è mancato chi ha annunciato conseguenze sul sistema degli approviggionamenti, possibili scaffali vuoti nei supermercati e problemi logistici nella distribuzione dovuti alla riduzione dell'orario di lavoro dei dipendenti. 

La pandemia e le "grandi dimissioni"

Ma come si è arrivati a parlare di settimana corta? Probabilmente un ruolo importante lo ha avuto la pandemia, che, con l'ampia diffuione dello smart working ha messo in discussione i modelli di lavoro tradizionali di 40 ore 5 giorni su 7 spostando l'attenzione dall'orario di lavoro all'effettivo lavoro svolto. Il boom di dimissioni che ha seguito la pandemia è stato un campanello d'allarme che ha indicato che le cose non potevano rimanere come prima: non basta più solo un buono stipendio, ma per trattenere lavoratori qualificati le aziende devono garantire maggiore flessibilità ed equilibrio con la vita privata. Un recente sondaggio indica che il Regno Unito è in cima alla classifica dei paesi in cui i lavoratori preferiscono lasciare il lavoro piuttosto che tornare a lavorare in ufficio 5 giorni alla settimana rinunciando allo smart working. 

Islanda, Spagna e Scozia: come funziona la settimana corta in Europa

Esperimenti condotti in passato hanno dato risultati molto positivi: nell'agosto 2019, Microsoft Japan ha introdotto una settimana di quattro giorni dando ai propri 2.300 dipendenti cinque venerdì liberi consecutivi. L'azienda ha affermato che la produttività è aumentata del 40% e 9 dipendenti su 10 hanno affermato di preferire la settimana lavorativa più breve. 

Anche in Islanda l'esperimento condotto tra il 2015 e il 2019 si è concluso con "un successo schiacciante". I luoghi di lavoro che hanno aderito hanno ridotto le ore settimanali da 40 a 35 e mostrato aumenti di produttività. 

In Germania questo modello è stato adottato da start-up e piccole imprese, considerando che la media di ore di lavoro settimanali è già bassa (un tedesco lavora in media circa 34,2 ore a settimana). Esperimenti simili si svolgeranno negli Stati Uniti, in Canada, Irlanda, Australia e Nuova Zelanda, mentre questa settimana inizieranno le prove sostenute dal governo in Spagna e Scozia. 

Ultimo aggiornamento: 20:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA