La rottura in extremis della trattativa sugli aumenti di stipendio dei 3.600 dipendenti di Ita ha colto di sorpresa non solo i sindacati, che hanno proclamato 4 ore di sciopero per il 28 febbraio, ma anche il ministero dell’Economia, azionista unico della compagnia.
LE MOTIVAZIONI
Del resto l’incremento medio del 30% delle retribuzioni di piloti e assistenti di volo, previsto dall’accordo ora congelato, risponde ad una precisa esigenza: colmare il gap con la concorrenza visto che il personale viaggiante di Ita guadagna meno dei colleghi delle compagnie low cost. Non solo. Senza condizioni salariali in linea con gli altri vettori - spiegano proprio i sindacati - per Ita è di fatto impossibile reclutare nuovo personale. Solo quest’anno sono previste nel piano industriale le assunzioni di 380 piloti e 860 assistenti di volo. Il tutto finalizzato all’aumento della flotta che potrà contare su 35 nuovi aerei. E pescare nel bacino degli ex Alitalia in Cig - molti dei quali non intendono tornare al lavoro o comunque si sono resi indisponibili- non è sufficiente a completare i ranghi. Da qui la corsa a trovare personale per affrontare al meglio l’aumento del traffico aereo e le sfide che l’alleanza con Lufthansa porta con se.
IL PERCORSO
Di fatto il Tesoro vuole chiudere in fretta la partita, superando il conflitto interno all’azienda e lo sciopero annunciato dai sindacati. Per questo ha dato ampio mandato ai vertici di accelerare con un cda urgente all’inizio della prossima settimana. Consiglio che con tutta probabilità sbloccherà la situazione e, almeno in linea teorica, consentirà la revoca dell’agitazione. Ma quello che più dà fastidio nei palazzi ministeriali è il fatto che il via libera all’intesa possa sembrare legata alla minaccia di sciopero, mentre è stata attentamente valutata sia sotto il profilo economico che sotto quello industriale. D’altra parte, quando giovedì sera l’ad del compagnia aerea, Fabio Lazzerini, ha stretto la mano ai sindacati, i dettagli erano definiti: per i piloti era previsto un aumento del 30-35% sui minimi tabellari, mentre per hostess e steward il ritocco doveva arrivare fino al 20-23%. Previsto, come anticipato dal Messaggero, anche un rialzo della diaria sui voli, mentre per il personale di terra, l’aumento definito era nell’ordine del 15%.
IL RETROSCENA
Tra i sindacati c’è chi pensa che il blocco a sorpresa sia il frutto di un estremo tentativo per allontanare Lufthansa, stop che metterebbe però a rischio la sopravvivenza stessa dell’azienda. I tedeschi, almeno in questa fase, sono concentrati a chiudere il dossier per rilevare il 40% del capitale di Ita. L’operazione si concretizzerà attraverso un aumento di capitale riservato per un esborso tra i 250 e i 300 milioni di euro.
Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha indicato in «due mesi» il margine di tempo necessario per arrivare al preliminare di vendita. Per l’estate è previsto quindi l’ingresso operativo di Lufthansa in Ita. Centrale nella strategia di Lufthansa l’aeroporto di Fiumicino, destinato a diventare l’hub per l’America Latina, gli Usa e l’Africa.
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