Lo sciopero dei benzinai è (per ora) congelato. Lo riferiscono fonti di Palazzo Chigi dopo l'incontro con i gestori dei distributori di carburante che hanno proclamato lo stop.
Sindacati benzinai: decisione sullo sciopero dopo Dl
«Apprezzato il chiarimento avuto con governo che ripristina una verità inequivocabile: i gestori non hanno alcuna responsabilità per l'aumento dei prezzi, né per le eventuali pretese speculazioni di cui si è parlato. Per quello che riguarda le organizzazioni dei benzinai, le polemiche finiscono qui». Lo hanno spiegato in una nota congiunta Faib, Fegica, Figisc/Anisa dopo l'incontro con il governo, spiegando che si apre «un percorso che può portare a rivalutare anche lo sciopero proclamato per fine mese, al momento congelato seppure con la riserva per una sua sospensione in funzione dell'esame del testo del decreto una volta emanato».
«Ora è il momento di lavorare seriamente per restituire efficienza e piena legalità alla rete - si legge ancora nella nota -. Già nei prossimi giorni, le organizzazioni dei gestori si rendono disponibili ad affrontare i temi sul tavolo e a individuare strumenti anche normativi utile ad affrontare sia la contingenza che soprattutto la prospettiva». Dal governo infatti è arrivata un'apertura importante nel decidere di convocare un nuovo tavolo di lavoro. All'incontro erano presenti il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, i ministri Giancarlo Giorgetti e Adolfo Urso, il Mister Prezzi Benedetto Mineo, e i rappresentanti di Faib Confesercenti, Giuseppe Sperduto, di Fegica, Alessandro Zavallone, e della Figisc, Bruno Bearzi.
Il sindacato: «Chiediamo taglio accise permanente»
«Il governo ha capito di aver sbagliato accusandoci di speculazione per i rincari e per salvare la faccia ha fatto due cose inutili, e forse illegali: ci ha imposto di esporre i prezzi medi nazionali dei carburanti, e questa può essere una violazione delle norme antitrust, e poi ci ha obbligato alla comunicazione quotidiana, anziché settimanale, degli aggiornamenti di prezzo, moltiplicando così il rischio di sanzioni da 1032 euro e di sospensione delle licenze in caso di reiterazione». Così il presidente del sindacato dei benzinai Figisc Anisa Confcommercio Bruno Bearzi. Per i benzinai «tagliare le accise, in maniera permanente, sarebbe un'ottima cosa. E per recuperare risorse il governo dovrebbe impegnarsi contro l'evasione fiscale nella distribuzione dei carburanti: il 30% dell'erogato è in nero, e questo corrisponde a un mancato introito per le casse dello Stato di 12 o 13 miliardi all'anno».