Save "vola", più passeggeri negli scali del Nordest. Prezzi biglietti fermi. Wizz Air investe sul Marco Polo

Sabato 19 Marzo 2022 di Elisio Trevisan
Aeroporto Marco Polo di Venezia

MESTRE - Grazie anche alle Olimpiadi, e alla nuova bretella ferroviaria che finalmente collegherà lo scalo intercontinentale Marco Polo di Venezia con la stazione centrale di Mestre, il Sistema aeroportuale Triveneto non solo recupererà i passeggeri che aveva perso con la pandemia ma ne aggiungerà altri 6 milioni entro il 2026, data appunto delle Olimpiadi Milano Cortina e dell'entrata in servizio della nuova tratta ferroviaria. La ripresa, comunque, comincia già da ora: per il 2022 Save, il gruppo che gestisce gli aeroporti di Venezia e Treviso e che coordina quelli di Verona e di Brescia, conta di far volare 14,6 milioni di passeggeri.


I NUMERI

Di questi, 8,6 milioni si muoveranno sul Marco Polo di Tessera che, così, potrà recuperare il 65% del traffico del 2019, vale a dire che alla fine di quest'anno sarà ancora sotto di un 35% di passeggeri rispetto al periodo precedente il Covid; altri 3 milioni saranno del Catullo di Verona (con un 83% di recupero sul 2019) e infine 3 milioni sul Canova di Treviso (con un recupero del 90%). Bisogna considerare che questa ripresa avverrà senza i viaggiatori russi che, a causa dell'invasione dell'Ucraina, non si muoveranno o comunque non sono attesi nel Veneto. «In compenso ce ne saranno di più provenienti da altre destinazioni come, ad esempio, il Nord America che finalmente riapre i voli intercontinentali o, all'estremo opposto, la Corea che, al pari degli Usa, è uscita dal periodo pandemico» commentava ieri l'amministratore delegato di Save, Monica Scarpa, alla presentazione ufficiale della nuova base veneziana della compagnia low cost ungherese Wizz Air che si avvia, entro quest'anno, a diventare il terzo vettore per importanza in Italia. A differenza della Cina che ha reintrodotto il lockdown, ci sono dunque molti altri paesi che stanno uscendo dalla pandemia e contribuiranno alla crescita degli aeroporti del Triveneto. Un altro fattore di crescita è psicologico: la voglia di liberarsi finalmente dal Covid è più forte della guerra.

Negli scali gestiti e coordinati da Save la prima settimana seguita all'invasione russa dell'Ucraina, iniziata nella notte tra il 23 e il 24 febbraio, i movimenti dei passeggeri sono calati di un 20% ma già dopo una settimana erano tornati ai livelli precedenti e hanno ricominciato ad aumentare. Guerra e pandemia permettendo, dunque, per il Marco Polo di Venezia, il Canova di Treviso e il Catullo di Verona, oltre al D'Annunzio di Brescia-Montichiari che opera soprattutto per le merci, è cominciata la vera ripresa. Allo stato attuale, inoltre, anche le turbolenze provocate dall'aumento enorme dei prezzi dei carburanti non colpiscono l'aviazione perché le compagnie aeree acquistano la benzina avio in anticipo e fanno contratti che garantiscono i valori per un determinato periodo: per ora i prezzi dei biglietti rimangono invariati.


LE PREVISIONI

Per chi può questo, insomma, è il momento migliore per muoversi in aereo, acquistare un biglietto per qualche destinazione interessante che da oltre due anni non si aveva l'occasione di visitare, e partire. Le cose saranno diverse se la guerra scatenata dalla Russia durerà ancora a lungo o se la pandemia, che molti pensano di aver già salutato, dovesse rialzare la testa.
 

Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 10:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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