Sanzioni alla Russia, il nuovo pacchetto varato dall'Ue: dall'embargo del petrolio all'esclusione di Sberbank (ma la banca: «Nessun danno»)

Nel mirino anche il patriarca Kirill

Mercoledì 1 Giugno 2022
La protesta di Greenpeace contro una petroliera russia al largo di Siracusa il 16 aprile scorso

In attesa di constatarne l'efficacia nello scenario della guerra scatenata da Mosca contro l'Ucraina, l'Unione europea ha faticosamente varato un nuovo pacchetto di sanzioni fra le quali spicca l'embargo al petrolio prodotto dalla Russia.

Il sesto pacchetto di sanzioni contro Putin, che sarà formalizzato oggi dagli ambasciatori dei 27 a Bruxelles (Coreper), prevede lo stop a greggio e prodotti raffinati trasportati via mare l'anno prossimo (e dal 2024 per la Bulgaria).

L'elenco delle nuove sanzioni

E' presto per esprimere dubbi sull'impatto di queste nuove sanzioni che, fra l'altro, nascono accompagnate da mille distinguo voluti dagli Stati, ma intanto si puù registrare una certezza: «Stiamo lavorando come al solito nonostante le nuove sanzioni». Lo ha affermato la Sberbank, la prima banca russa, dopo le nuove sanzioni Ue che hanno colpito l'istituto di credito escludendolo dal sistema swift. «Le operazioni russe non dipendono dallo swift e saranno eseguite dalla banca in modalità standard», ha aggiunto Sberbank in una nota, sottolineando che le nuove misure restrittive non avranno alcun impatto sulle sue attività.

Stop ad acquisti via nave ed esenzioni temporanee

L'intesa sullo stop agli acquisti riguarda i carichi via nave mentre è stata decisa un'esenzione «temporanea» per il greggio consegnato tramite oleodotti, ossia quello che scorre lungo l'oleodotto Druzhba. Eccezione prevista per dare il tempo a Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca, Paesi senza sbocco sul mare, di rendersi indipendenti dalle forniture di petrolio dalla Russia.

La protesta di Greenpeace contro una petroliera russia al largo di Siracusa il 16 aprile scorso

Germania-Polonia

L'esenzione non riguarderà il petrolio distribuito attraverso la sezione settentrionale dell'oleodotto Druzhba che scorre in Germania e Polonia. In una dichiarazione, i due Paesi si sono impegnati a fermare comunque le forniture del petrolio russo. Questo permetterà all'Ue di ridurre complessivamente l'import del greggio dalla Russia del 90%.

 

 

Misure di emergenza

Nel caso di interruzioni improvvise delle forniture di petrolio tramite oleodotto, potranno essere introdotte delle «misure di emergenza» che permettono ai Paesi senza sbocco sul mare di comprare altro petrolio.

I nodi da sciogliere

I leader europei non hanno ancora stabilito i termini dell'esenzione temporanea, che dovranno essere limati nei prossimi giorni. Gli Stati membri che godono di questo eccezione continueranno, infatti, ad acquistare il greggio russo, più economico, mentre gli altri non potranno farlo. Tali misure dovrebbero includere un divieto di riesportazione del greggio russo in arrivo tramite oleodotto e di rivendita di prodotti raffinati dal greggio russo. Misure che entreranno in vigore dopo otto mesi, per la Repubblica Ceca dopo 18 mesi.

 Altre misure restrittive.

Il sesto pacchetto include altre sanzioni, tra cui l'esclusione di Sberbank, principale istituto bancario russo, dal sistema di pagamento internazionale SWIFT. Nel mirino anche tre emittenti di Stato russe e diverse personalità che dovrebbero includere il patriarca Kirill, leader della Chiesa ortodossa russa che ha benedetto l'invasione dell'Ucraina, nonché i funzionari militari russi responsabili delle atrocità a Bucha e in altre aree occupate. Si prevede infine un divieto per le compagnie assicurative e le società di consulenza europee di offrire servizi per le società russe.

Ultimo aggiornamento: 13:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA