Uno sconto sulle sanzioni per regolarizzare le tasse non pagate nel 2022.
La novità
La novità è contenuta in una bozza di emendamento al decreto Milleproroghe, discusso ieri tra maggioranza e governo. Dovrebbe essere presentato oggi, alla scadenza del termine per proporre modifiche al decreto, o da uno dei quattro relatori di maggioranza (per ognuno dei partiti al governo) o dallo stesso esecutivo.
LA NUOVA SCADENZA
Introdotto dalla legge di Bilancio 2023, il ravvedimento operoso speciale consentiva di regolarizzare gli errori commessi sulle dichiarazioni presentate fino al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2021. La scadenza per la fruizione dell'agevolazione era stata inizialmente fissata al 30 settembre 2023. Entro quella data il contribuente era tenuto a rimediare alla violazione commessa versando la prima rata (o l'intera somma), a condizione che non ci fosse già stata una contestazione formale. Il mancato versamento della rata comportava la decadenza dal beneficio e l'iscrizione a ruolo da parte dell'Agenzia delle Entrate.
È poi arrivata a fine anno una seconda possibilità. I contribuenti hanno potuto beneficiare ancora della misura di favore con il pagamento, questa volta senza dilazioni, delle somme dovute e la rimozione delle irregolarità, entro la nuova scadenza fissata al 20 dicembre scorso. Ma sempre per il periodo d'imposta 2021.
I nuovi termini
Un altro emendamento al Milleproroghe allo studio del governo, che fonti di maggioranza assicurano verrà approvato, prevede poi la riapertura dei termini per chi ha aderito, ma non ha pagato, le prime due rate, della Rottamazione quater, scadute lo scorso anno. Si tratterebbe delle scadenze del 31 ottobre e del 30 novembre 2023. La proroga per pagare senza perdere i benefici sarebbe fino al prossimo 28 febbraio. Si devono però considerare cinque giorni di tolleranza che sono previsti per le definizioni agevolate, arrivando così al 4 marzo.
Nel frattempo si lavora a un emendamento per reintrodurre lo sconto sull'Irpef agricola, come confermato dal governo: dovrebbe valere per i piccoli e medi coltivatori con un esborso per lo Stato inferiore ai 100 milioni l'anno. E, sempre per gli agricoltori, dovrebbe arrivare lo slittamento di un anno delle norme sulle assicurazioni dei mezzi agricoli.