Irpef, riforma da aprile: ipotesi alleggerimento delle prime due aliquote

Sabato 25 Gennaio 2020 di Michele Di Branco
Irpef, riforma da aprile: ipotesi alleggerimento delle prime due aliquote

Un primo passo. In attesa di «realizzare una storica riforma dell’Irpef, sulla quale siamo a lavoro ma che richiede più tempo». Il viceministro dell’Economia, Laura Castelli, guarda già oltre il taglio del cuneo fiscale rafforzando la sensazione che, per i 5 Stelle, la riduzione del gap tra salario lordo e stipendio netto in busta paga in favore di circa 16 milioni di lavoratori dipendenti, messa a punto due notti fa dal governo, sia solo l’assaggio di una riforma ben più ampia. E, ovviamente, molto più costosa dei 2,9 miliardi (che diventeranno 5 nel 2021) messi sul piatto per realizzare questa operazione. Entro aprile, il governo cercherà di farsi concedere una delega dal Parlamento per modificare elementi importanti del sistema fiscale italiano ed i partiti che sostengono il Conte-bis già scaldano i motori. Soprattutto, è evidente, sulla riforma dell’Irpef in merito alla quale obiettivi e strumenti per raggiungerli divergono non poco. La strategia comune è quella di un calo generalizzato del peso del fisco sul ceto medio-basso alzando il prelievo sui più facoltosi («Qualcuno dovrà pagare un po’ di più? Vedremo se ci sarà un tema sui redditi molto molto alti, come 500 mila euro» ha detto ieri il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri) ma le strade per raggiungere il risultato, sono diverse anche se tutte dovranno quasi sicuramente passare per una revisione degli sconti fiscali e, probabilmente, anche dell’Iva.

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Già, l’Iva: il convitato di pietra al tavolo delle trattative della maggioranza. «Non è immaginabile pensare di affrontare la prossima legge di Bilancio, quella per il 2021, con la spada di Damocle delle clausole di salvaguardia, che rischiano di impegnare, come per il 2020 oltre 20 miliardi della manovra» ragiona una fonte politica del Tesoro suggerendo chiaramente un intervento selettivo sulle aliquote Iva «a vantaggio del carrello della spesa dei beni primari, recuperando invece risorse sul fronte dei beni voluttuari». La stessa logica selettiva, in chiave di recupero di risorse finanziarie, dovrà riguardare anche le tax expenditure, vale a dire sgravi, detrazioni e deduzioni di cui usufruiscono cittadini e imprese. Sono una giungla: ci sono più di 700 voci, parte delle quali retaggio del passato – affonda il colpo la fonte – ed è arrivato il momento di «realizzare operazioni di rimodulazione per conseguire gli obiettivi che il governo si propone con la riforma del fisco».

A questo proposito, vale la pena ricordare che nel 2018, ultimo anno censito, si contavano 513 tax expenditures, cioè voci che erodono la base impositiva, che valevano oltre 61 miliardi. A cui vanno aggiunti i numerosi regimi sostitutivi dell’Irpef (come ad esempio la flat tax per gli autonomi) e le diverse aliquote agevolate Iva. A diverse ipotesi di rimodulazione dell’imposta si era già guardato nel lavoro preparatoria della manovra, poi accantonate. Una volta trovati i soldi, quale riforma sarà realizzata. Le idee sono molte: si va dal modello tedesco, che piace a Leu, alla riduzione delle prime due aliquote Irpef, eventualmente accompagnata dal quoziente familiare e da un innalzamento da 8 a 10 mila euro della no-tax area, cui si aggiunge l’idea di una revisione delle attuali percentuali del prelievo, con una attenzione mirata al famoso ceto medio (fino ai 55mila euro di reddito) che finora è stato escluso dai vari interventi sulle tasse. 
 

Irpef, obiettivo riduzione aliquote

Il caposaldo del progetto M5S è comunque la riduzione da 5 a tre delle aliquote, sostenendo appunto la no tax area, abbassando il peso complessivo del prelievo (al 42%, 37% e 23% rivedendo anche le fasce) e introducendo un “quoziente familiare”, che tenga conto, cioè, della composizione delle famiglie. Molto diversa l’impostazione promossa da Leu, che punta sul sistema da aliquota continua applicato in Germania, dove le tasse aumentano in modo proporzionale all’aumento del reddito.
 

Ultimo aggiornamento: 12:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA