Reddito di cittadinanza, cosa cambia: nel decreto lavoro ​sgravi per le assunzioni stagionali e bonus per le nuove partite Iva

Maxi-contributo alle aziende che occupano i giovani “Neet”

Sabato 15 Aprile 2023 di Andrea Bassi
Reddito di cittadinanza, cosa cambia? Nel dl lavoro Sgravi fiscali per le assunzioni stagionali. E c è il bonus per le partita Iva

Con il decreto lavoro, al cui interno è contenuta la riforma del Reddito di cittadinanza, arriveranno una serie di sgravi alle assunzioni.

In prima battuta per favorire l’impiego dei percettori del nuovo sussidio, che potranno essere utilizzati anche in attività “stagionali” usufruendo della decontribuzione. Ma non solo. Nella bozza del provvedimento, che dovrebbe essere calendarizzato in uno dei prossimi consigli dei ministri, è previsto anche un maxi-contributo del 60 per cento del costo del lavoro per le imprese che assumeranno tra giugno e dicembre di quest’anno dei “Neet”, giovani che non studiano e non sono impegnati in nessun percorso di formazione. Ma andiamo con ordine.

Il Reddito di cittadinanza sarà spacchettato in tre misure. La prima è stata ribattezzata «Garanzia per l’inclusione». Si tratta di un assegno di 500 euro al mese (che però può salire fino a 1.150 euro a seconda della composizione del nucleo familiare) destinato alle famiglie al cui interno c’è un disabile, dei minori o una persona con oltre 60 anni. Questa misura coinvolgerà circa 700 mila famiglie. La seconda misura si chiama «Prestazione di accompagnamento al lavoro - Pal». È un assegno di 350 euro al mese che potrà essere chiesto dagli attuali percettori del Reddito di cittadinanza a partire da settembre (il vecchio sussidio terminerà ad agosto), a patto che siano stati inseriti in un percorso di politica attiva del lavoro. L’assegno potrà essere percepito fino a fine anno e interesserà 154 mila nuclei familiari. La terza gamba del nuovo Reddito si chiamerà «Garanzia per l’attivazione lavorativa - Gal» e sarà riconosciuta alle persone tra 18 e 59 anni in situazione di povertà assoluta (un Isee non superiore a 6 mila euro). Riceveranno 350 euro al mese (più 175 per un eventuale secondo componente della famiglia) e potrà essere pagata solo per una anno. Poi sarà sospesa. A percepire la Gal saranno nel primo anno 420 mila famiglie. Chiunque assuma un percettore della «Garanzia per l’inclusione» o della «Garanzia per l’attivazione lavorativa», avrà diritto ad uno sgravio fiscale che consiste in una riduzione dei contributi. Se l’assunzione è a tempo indeterminato l’esonero sarà totale per 24 mesi con un limite massimo di 8 mila euro all’anno. 

I CONTENUTI

Se invece il contratto di lavoro sarà a tempo parziale o stagionale, lo sconto sui contributi sarà del 50 per cento per un massimo di 12 mesi e con un limite di 4 mila euro. Il contributo però, sarà riconosciuto solo a quei datori di lavoro che inseriranno le loro offerte di lavoro sulla nuova piattaforma Siisl che sarà creata dal ministero. Un incentivo, poi, sarà riconosciuto anche alle Agenzie che aiuteranno i percettori del nuovo Reddito a trovare una occupazione. A queste ultime spetterà un contributo che va dai 1.200 euro per un assunzione a tempo determinato o stagionale, a 2.400 euro per una a tempo pieno. Infine, se un percettore del sussidio proverà a mettersi in proprio con un’attività autonoma entro i primi dodici mesi di fruizione dell’assegno, avrà diritto a un contributo pari a 3 mila euro (sei mensilità). Come detto gli incentivi previsti nella bozza del decreto lavoro non si limitano ai percettori del nuovo Reddito di cittadinanza. L’articolo 41 del provvedimento, prevede un contributo del 60 per cento della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali, a favore dei datori di lavoro che tra il primo giugno prossimo e il 31 dicembre di quest’anno, assumono giovani che non lavorino e che non siano inseriti in percorsi di formazione (i cosiddetti Neet) e che alla data dell’assunzione non abbiano ancora compiuto 30 anni. 

IL PASSAGGIO

Ma quante assunzioni ci saranno grazie agli sgravi? Le quantificazioni sono contenute nella relazione tecnica che accompagna il provvedimento. Le decontribuzioni dovrebbero permettere l’assunzione di 20 mila lavoratori a tempo indeterminato e 50 mila a termine e stagionali tra i percettori di «Garanzia per l’inclusione». Altri 25 mila contratti stabili e 55 mila a tempo, dovrebbero coinvolgere i beneficiari dell’assegno di 350 euro di «Garanzia per l’attivazione lavorativa». Per quanto riguarda invece i “Neet”, le assunzioni agevolate dovrebbero essere all’incirca altre 50 mila. 

Nella bozza del decreto lavoro è stato inserito anche un ammorbidimento delle norme del “decreto dignità” sui contratti a termine. Fino a 12 mesi, come già oggi, non ci sarà bisogno di causali per assumere collaboratori. La proroga delle assunzioni fino a 24 mesi potrà essere giustificata da ragioni tecniche e produttive riconosciute dalla contrattazione collettiva, anche aziendale. Si potrà poi arrivare fino a 36 mesi con un passaggio davanti ai servizi ispettivi del lavoro per certificare le ragioni tecniche e produttive della proroga. 
 

Ultimo aggiornamento: 09:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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