Reddito di cittadinanza, ecco cosa fare per ottenere l'assegno: domande da marzo

Giovedì 3 Gennaio 2019
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In manovra è stato finalmente superato lo scoglio dei fondi necessari a finanziare il reddito di cittadinanza: 7,1 miliardi di euro complessivi per il 2019 è la cifra stabilita. Resta aperta, però, la questione dei nuovi operatori chiamati a potenziare l'attuale organico dei centri per l'impiego, che guideranno i beneficiari durante il loro percorso e per cui bisognerà trovare un accordo con le Regioni. Nel frattempo comunque, nell'ultima bozza del decreto legge elaborata dal ministero del Lavoro, è proprio il percorso stesso a prendere una forma compiuta. Coloro che vogliono avanzare richiesta per il reddito di cittadinanza, i potenziali beneficiari del sussidio, devono presentare la domanda a Poste italiane, attraverso l'apposito modello telematico, dal 1° marzo.

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Poste italiane trasmetterà la richiesta all'Inps, istituto addetto alla verifica dei requisiti dell'interessato. Quest'ultimo riceverà a casa l'esito maturato dall'ente, sia in caso di risposta negativa che positiva. Se si otterrà il via libera, entro trenta giorni sarà necessario recarsi personalmente all'ufficio postale per ricevere la propria card già caricata con il corrispettivo inerente la situazione economica e sociale del candidato (cifra che può raggiungere un massimo di 780 euro se il beneficiario è un single con Isee pari a 0). Secondo il cronoprogramma e le previsioni del governo, tutto questo dovrà accadere entro il 30 aprile. Entro i 30 giorni successivi dalla ricezione della card, dunque presumibilmente entro maggio, succederanno due cose: l'interessato dovrà recarsi presso un centro per l'impiego o un'agenzia privata per stipulare un "patto di lavoro" o un "patto di inclusione sociale" nel caso di una persona svantaggiata con comprovati problemi di disagio sociale; l'interessato sarà convocato dal proprio comune o dall'ente operativo predisposto per adempiere allo svolgimento delle otto ore da destinare a servizi di pubblica utilità. Saranno esenti da questo secondo impegno i disabili o chi ha familiari a carico in tenera età o in condizioni, appunto, di disabilità. A questo punto il beneficiario sarà attivamente impegnato nella ricerca di un lavoro e per i successivi 18 mesi, se non lo troverà, riceverà il reddito di cittadinanza.

Potrà rifiutare fino a un massimo di tre offerte, pena la decadenza del sussidio e ognuna di queste sarà legata a delle precise indicazioni rispetto alla distanza tra la residenza e la sede del lavoro.

Con l'aumentare delle offerte, si amplierà anche il raggio chilometrico della possibile distanza tra le due. Trascorsi i 18 mesi, se le condizioni saranno invariate e l'interessato ancora disoccupato, è previsto un "tagliando" che concede una proroga di altri 18 mesi. Una delle novità principali messe in atto dal meccanismo del reddito di cittadinanza riguarda il potenziamento del rapporto tra le imprese e i centri per l'impiego, fino a oggi piuttosto trascurato: comunicando ai centri le proprie posizione aperte e assumendo attraverso questo sistema un beneficiario, infatti, le aziende otterranno uno sgravio contributivo che può andare dalle 5 alle 18 mensilità. Se l'impresa trova la risorsa grazie a un'agenzia per il lavoro o a un ente di formazione, l'incentivo fiscale è riconosciuto al 50% a entrambe le parti. Secondo Pasquale Tridico, consigliere economico del ministro Luigi Di Maio, un obiettivo fondamentale da raggiungere attraverso il reddito di cittadinanza «sarà quello di aumentare la partecipazione al mercato del lavoro, spingendo soprattutto gli scoraggiati ad attivarsi». Se vorrete avanzare richiesta, fate però attenzione: oltre alla decadenza e all'eventuale rimborso del reddito di cittadinanza percepito fino a quel momento, si rischiano, per dichiarazione mendace, da 1 fino a 6 anni di carcere, in proporzione alla gravità del reato commesso.

Ultimo aggiornamento: 17:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA