Reddito di cittadinanza, come cambia: chi rifiuta il posto di lavoro perderà il sussidio. Over 67 in difficoltà, 630 euro al mese

Tutte le novità del nuovo decreto del governo

Martedì 2 Maggio 2023 di Andrea Bassi e Roberta Amoruso
Reddito di cittadinanza, come cambia: chi rifiuta il posto di lavoro perderà il sussidio. Over 67 in difficoltà, 630 euro al mese

È dedicata alla riforma del reddito di cittadinanza la parte più consistente del nuovo decreto del governo.

Complessivamente la spesa per lo Stato si riduce e il meccanismo è reso più selettivo per quanto riguarda l’atteggiamento del beneficiario rispetto ad un’offerta di lavoro.

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Basterà rifiutarne una per perdere il diritto al sussidio (mentre finora si doveva arrivare a due per la decadenza). Il nuovo assegno di inclusione (500 euro mensili incrementabili in base alla composizione della famiglia) è riservato ai nuclei con almeno un componente minorenne, disabile o di età superiore ai 60 anni. Gli altri, potenzialmente avviabili al lavoro, potranno ricevere invece 350 euro mensili. 

Le pensioni

Per gli over 67 in difficoltà 630 euro al mese

Arriva una misura che sostituirà l’attuale pensione di cittadinanza, l’assegno erogato agli over 67 in condizioni di difficoltà economica. Il nuovo strumento farà parte dell’assegno di inclusione, che di base è di 500 euro mensili. Se tuttavia il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, la soglia di reddito familiare è fissata in euro 7.560 annui, ossia di 630 euro mensili per dodici mensilità. Anche in questo caso la somma va moltiplicata per la scala di equivalenza, che aumenta l’importo a seconda dei componenti del nucleo familiare. Il predetto requisito anagrafico di 67 anni, spiega la bozza del decreto esaminata dal consiglio dei ministri del primo maggio scorso, è adeguato agli incrementi della speranza di vita. Ad oggi questo adeguamento è congelato fino al 2026 per le pensioni di anzianità (nel senso che fino a quella data non sarà aggiornato il requisito pensionistico dei 42 anni e 10 mesi di contributi per lasciare il lavoro), mentre è ancora in vigore per la vecchiaia (i 67 anni), anche se gli scatti non stanno maturando per la riduzione della speranza di vita seguita al Covid.  (A. Bas.)

L'occupazione

Incentivi per chi  assume i percettori del sussidio

Arriva anche un nuovo bonus assunzioni per chi firma un contratto con i percettori di Assegno di Inclusione. Per i datori di lavoro privati la norma prevede l’esonero totale dai contributi dovuti (escluso Inail, nel limite massimo di 8.000 euro su base annua). La misura di decontribuzione al 100% vale per i contratti di lavoro subordinati a tempo indeterminato, pieno o parziale, o anche per i contratti di apprendistato. Nel caso di contratti a tempo determinato o stagionale, pieno o parziale, è previsto per un periodo massimo di 12 mesi e comunque non oltre la durata del rapporto di lavoro, l’esonero dal versamento del 50% dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro e dei lavoratori, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail (nel limite massimo di importo pari a 4.000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile). Inoltre, ai patronati, alle associazioni senza fini di lucro e agli altri enti di mediazione sarà riconosciuto, per ogni persona con disabilità assunta a seguito dell’attività da loro svolta, un contributo compreso tra il 60 e l’80% di quello riconosciuto ai datori di lavori. E ancora, ai percettori di Assegno di Inclusione che avviano un’attività lavorativa autonoma o di impresa individuale o una società cooperativa entro i primi 12 mesi di fruizione del beneficio, è riconosciuto un beneficio addizionale pari a 6 mensilità ADI, nei limiti di 500 euro mensili. (R. Amo.)
 

I giovani

Un contributo del 60% a chi dà lavoro ai “Neet”

Le aziende che assumeranno un “Neet” avranno un maxi sgravio per un anno che potrà arrivare fino al 60 per cento del costo del lavoro. Significa che se per l’impresa un lavoratore costa 1.500 euro, ne otterrebbe indietro dallo Stato 900. Neet è l’acronimo di «Not in Education, Employment or Training». Tradotto significa che si tratta di ragazzi che non studiano più, che non lavorano e che non si stanno nemmeno formando. Questa misura dovrebbe consentire l’assunzione di circa 35 mila “Neet”. Ma come funzioneranno questi sgravi? Il primo requisito, è che il ragazzo assunto non dovrà aver compiuto ancora i 30 anni di età. Il secondo requisito, è che non deve essere impegnato in nessun percorso di studio o di formazione. E, infine, che si sia iscritto al programma operativo nazionale «Iniziativa occupazione giovani». Si tratta del piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. Per quanto riguarda le aziende, l’incentivo potrà essere richiesto soltanto a fronte di un’assunzione con un contratto di lavoro a tempo indeterminato, anche in somministrazione. (A. Bas.)
 

La formazione

Scuola-lavoro arrivano indennizzi per gli infortuni

Al via, presso il ministero del Lavoro, un Fondo per i familiari degli studenti vittime di infortuni in occasione di attività formative (i percorsi di alternanza scuola-lavoro). Di fatto, il Fondo riconosce un sostegno economico ai familiari degli studenti delle scuole o istituti di istruzione di ogni ordine e grado, anche privati, comprese le strutture formative per i percorsi di istruzione e formazione professionale e le Università, deceduti a seguito di infortuni successivamente al 1 gennaio 2018. La dotazione finanziaria è di 10 milioni per il 2023 e di 2 milioni di euro annui, a decorrere dal 2024. I requisiti e le modalità per l’accesso al Fondo? Sono ancora da determinare. Anche la quantificazione del sostegno erogato, cumulabile con l’assegno una tantum corrisposto dall’Inail per gli assicurati, saranno stabiliti con un decreto del Ministro del lavoro, insieme al Ministro dell’istruzione e del merito e al Ministro dell’università. C’è inoltre l’obbligo per i datori di lavoro di nominare il medico se richiesto dalla valutazione dei rischi; l’estensione ai lavoratori autonomi di alcune misure di tutela previste nei cantieri; e l’obbligo di formazione specifica in capo al datore di lavoro in di utilizzo di attrezzature di lavoro per attività professionali. (R. Amo.)
 

Il turismo

Voucher, salgono fino a 15 mila euro per parchi e fiere

Sale l’importo dei “voucher” per il lavoro occasionale. Ma solo per gli utilizzatori che operano nei settori dei congressi, delle fiere, degli eventi, degli stabilimenti termali e dei parchi divertimento. L’importo massimo dei “voucher” per questi settori potrà essere di 15.000 euro contro il limite attuale di 10 mila euro. Il settore turistico è quello maggiormente in difficoltà per la mancanza di personale stagionale. Nei giorni scorsi era stata Confesercenti a suonare un campanello d’allarme, sottolineando come continui «l’emergenza lavoro nel commercio e nel turismo». Secondo i dati diffusi dall’associazione, «il 36% delle imprese segnala di avere avuto quest’anno difficoltà a reperire personale». Difficoltà che rischiano di causare un buco nella stagione estiva ormai alle porte, per la quale saranno necessari «fino a 100mila lavoratori in più». Tra le misure richieste dagli esercenti per coprire i “buchi”, c’era anche quella di una semplificazione dell’uso dei voucher. Ma anche il job sharing, e l’eliminazione del tetto di ore minime che molti contratti ancora impongono per il part time. (A. Bas.)

La natalità

Assegno unico maggiorato per gli orfani

Un aiuto in più alle famiglie e in particolare ai minori in difficoltà per la scomparsa di uno dei due genitori. C’è anche questo tra le novità introdotte dal Dectreto Lavoro. L’assegno unico universale sarà dunque incrementato di 30 euro al mese per i nuclei familiari con Isee fino a 15 mila euro, nel caso uno dei due genitore sia deceduto. Attualmente la maggiorazione è riconosciuta per ciascun figlio minorenne presente in nuclei in cui entrambi i genitori siano percettori di reddito da lavoro. Anche in questo caso è pari a 30 euro mensili per i nuclei con un Isee pari o inferiore a 15 mila euro. Si riduce gradualmente per livelli di Isee superiori fino ad annullarsi in corrispondenza di un Indicatore pari o superiore a 40 mila euro(o in mancanza di Isee). Il nuovo decreto legge prevede l’estensione di questa maggiorazione a ciascun figlio minore di tutti quei nuclei in cui l’unico genitore presente sia titolare di reddito da lavoro e l’altro risulti deceduto. Comerisulta dalla stessa relazione al decreto oggi «i minori che hanno ricevuto l’assegno unico nel periodo di osservazione per i quali risulta la presenza di un solo genitore, poiché l’altro risulta deceduto, sono pari circa a 80mila al mese». (R. Amo.)

Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 10:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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