La nuova proposta del presidente del Consiglio europeo Charles Michel sul Recovery Fund trova un punto di caduta per le sovvenzioni a 390 miliardi di euro con tagli ai programmi Ue per cambiare l'equilibrio tra i trasferimenti a fondo perduto e i prestiti (che passano da 300 miliardi dell'ultima proposta a 360). Mentre resta intatto a 750 miliardi di euro il volume complessivo. E anche per il bilancio la cifra resta ferma a 1.074 miliardi di euro. In particolare, viene azzerata la dotazione di Eu4Healt, il nuovo programma europeo per la sanità. Scendono notevolmente anche il Just Transition Fund e il Fondo agricolo per lo sviluppo rurale. Ecco la ripartizione tra i vari capitoli di spesa dei fondi presentata ai leader. * Recovery and Resilience Facility (RRF).
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Irrobustita di 47 miliardi a favore dei prestiti rispetto alla proposta precedente, la parte principale del piano ora vale 672 miliardi, di cui 312,5 di sovvenzioni e 360 di prestiti. Queste risorse vengono allocate direttamente agli Stati membri in due tranche temporali: il 70% degli aiuti dovrà essere impiegato nel 2021 e 2022. Il restante 30% invece nel 2023. Due anche i criteri per la ripartizione: per il primo periodo ci si baserà sul livello di disoccupazione nel 2015-2019, per il 2023 invece il riferimento sarà la perdita di Pil reale nel 2020-2021. * React-Eu. Sale a 47,5 miliardi di sussidi (+2,5 miliardi rispetto alla proposta precedente) veicolati attraverso la politica di coesione verso i territori più colpiti dalla crisi. * Horizon Europe. La dotazione aggiuntiva per sostenere la ricerca in Europa è fissata a 5 miliardi di sussidi (nella precedente proposta era di 11,5 mld). * InvestEU (ex piano Juncker).
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