Recovery Fund e ripartenza, Cida Fc manager delle Prefetture: «Serve una riforma»

Mercoledì 24 Marzo 2021
Recovery Fund, Cida Fc con i manager delle Prefetture: «Serve una riforma»

Sul Recovery Fund e la ripartenza del Paese dopo il Covid «serve una vera riforma» che. In un momento in cui l'Italia aspetta i primi fondi per riorganizzare la Pubblica Amministrazione, sulle Prefetture arrivano gli effetti della vecchia spending review, che va ad incidere sul lavoro di un settore delicato come quello degli appalti su immigrazione e supporto logistico alle Forze di Polizia.

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A questo proposito la Confederazione italiana dirigenti e alte professionalità (Cida Funzioni Centrali) è intervenuta a sostegno dei manager delle Prefetture, che sono pronti a presentare ricorso al Consiglio di Stato per affrontare il tema delle modalità di applicazione della spending review e delle conseguenze sull'efficienza dei singoli uffici sul territorio. «L'applicazione della spending review - ha dichiarato Cida Fc - a dieci anni di distanza non può non tenere conto dell’impatto sui servizi resi ai cittadini.

Le Prefetture vanno valorizzate», così in un comunicato.

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La dichiarazione

«In un momento di chiamata a raccolta di tutte le energie del Paese - spiega l'associazione - è prezioso il contributo di tutti a partire, nel caso del Ministero dell’Interno, dalla componente della dirigenza contrattualizzata che, come è noto, è portatrice di competenze di natura manageriale maturate sul campo», così la Confederazione dei dirigenti. Che prosegue: «In tale prospettiva risulta assolutamente anacronistico ed intempestivo l’intervento di "riorganizzazione" dello scorso 23 luglio che ha riguardato il Ministero, adottato per dare esecuzione a disposizioni di legge del 2012 in materia di spending review, emanate in un contesto oggi del tutto superato, e che si è concretizzato nel taglio lineare di 24 posti di funzione della dotazione organica della dirigenza contrattualizzata, in settori nevralgici delle attività delle Prefetture», così in un comunicato.

 

La spending review

La riorganizzazione, infatti, ha coinvolto le Prefetture di grandi città come Torino, Bari, Catania, Firenze ma anche di prefetture di medie dimensioni operanti in contesti difficili come, ad esempio, Foggia, Crotone e Reggio Calabria, in cui la riduzione dei posti in organico inciderà significativamente sulla funzionalità degli uffici rendendo insostenibili i carichi di lavoro dei dirigenti e mortificando le prospettive di rilancio.

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La contestazione

«L’assurdità - prosegue Cida Fc - è che questi dirigenti non solo saranno destinatari di un aggravio di compiti tale da mettere a rischio l‘efficienza dei rilevanti servizi finora resi alla cittadinanza ma non potranno neppure indirizzare al meglio le conoscenze tecniche possedute, al fine di offrire supporto al rafforzamento delle funzioni istituzionali, specie in tema di antimafia, in un momento storico in cui il rischio di inserimento della criminalità organizzata nel circuito delle risorse del Recovery Fund è elevato».

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Il provvedimento riorganizzativo viene contestato dall'associazione sotto diversi profili. Sul piano giurisdizionale, promuovendo e sostenendo l’iniziativa, dapprima dinanzi al Tar ed ora, a seguito della recentissima sentenza di rigetto, dinanzi al Consiglio di Stato per vedere finalmente riconosciuti gli evidenti vizi di illegittimità contestati, tra i quali la disorganicità e l’irragionevolezza di un intervento inefficace e tardivo. Sul piano sindacale, attraverso la richiesta di un tavolo di riforma dell’'Amministrazione civile, sia centrale che periferica, da condividere con la carriera prefettizia.

Ultimo aggiornamento: 16:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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