Rc auto, il sistema bonus-malus non funziona più: l'Ania chiede di cambiarlo

Venerdì 16 Luglio 2021 di Michele Di Branco
Rc auto, il sistema bonus-malus non funziona più: l'Ania chiede di cambiarlo

Il meccanismo del bonus-malus non funziona più e deve essere superato: l’industria delle assicurazioni è pronta a modificare uno dei settori più importanti e discussi.

Lo ha spiegato la presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina, durante l’assemblea annuale di ieri evidenziando la necessità di una «riforma del ramo» che punti alla revisione di un sistema che «ha perso efficacia». Due le priorità dell’intervento: riduzione dei costi complessivi e annullamento dei divari territoriali ancora esistenti.

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Secondo i dati Ania, negli ultimi dieci anni il prezzo medio dell’Rc auto è diminuito da quasi 570 euro nel 2012 a 367 euro nel marzo 2021. Nel 2020 la riduzione del costo complessivo dei sinistri è stata del 19,9%, a fronte di un decremento dei premi di circa il 6%, inquadrato in un contesto di diminuzione dei premi medi del 35% dal marzo 2012. «Va osservato – ha sottolineato la presidente Farina – che la sinistrosità rc auto sta già sensibilmente aumentando nell’anno in corso, mentre la riduzione dei prezzi prosegue con la stessa intensità osservata lo scorso anno, anche in relazione agli interventi effettuati dalle imprese del settore sui contratti attraverso sconti, sospensioni (incrementate di oltre il 40%) e differimento dei termini. Di conseguenza, mentre nel 2020 il ramo rc auto ha evidenziato un saldo positivo, si può prevedere un netto peggioramento per il 2021».

Quanto alla dinamica dei prezzi Rc auto, la presidente ha evidenziato come negli ultimi dieci anni il gap con gli altri Paesi europei si è ridotto di quasi l’80% (da 208 euro nel 2013 a 47 nel 2020). Ed anche il divario territoriale tra province si è ristretto significativamente. «Ma a fronte di questi importantissimi risultati – ha avvertito Farina – abbiamo la consapevolezza che ci sia ancora lavoro da fare», puntando ad una riforma complessiva che parta, appunto, dal bonus-malus. Nel corso dell’assemblea, Ania ha confermato l’impegno per sostenere il Paese. «A fine 2020 gli investimenti dell’industria assicurativa hanno superato i 1.000 miliardi, di cui 345 miliardi in titoli di Stato italiani», ha ricordato Farina. Nel dettaglio, la presidente ha detto che di «particolare interesse sono gli investimenti in infrastrutture di cui l’Italia ha forte bisogno sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo». Un impegno, quello degli assicuratori, salutato con favore dal premier Mario Draghi. «Il settore – ha spiegato il premier – ha l’occasione di partecipare allo sforzo di rilancio per accompagnare la ripartenza». Draghi ha anche avvertito che i rischi legati alla cyber sicurezza e agli eventi estremi, a livello sanitario e climatico, «richiedono una più stretta collaborazione fra pubblico e privato e il settore assicurativo gioca un ruolo di grande rilievo».
 

Ultimo aggiornamento: 17 Luglio, 11:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA