Ancora una ventina di giorni per arrivare al via della nuova procedura per accendere il mutuo prima casa rivolto ai giovani. Sarà in vigore per un anno, a tutto giugno 2022. Il decreto Sostegni bis ha introdotto due sostanziali novità ed entrambe al rialzo, aprendo l'accesso al Fondo di garanzia per un maggior numero di persone. Non più solo under 35, ma under 36 con un Isee al di sotto di 40mila euro. E la garanzia di Stato fino all'80% dell'entità del mutuo, invece che al 50% come in precedenza.
In più, viene introdotto l'esonero dal pagamento dell'imposta di registro e delle imposte ipotecaria e catastale. Viene inoltre cancellata l'imposta sul mutuo dello 0,25 per cento e si riscuoterà un credito d'imposta di ammontare pari all'Iva a cui è soggetto l'atto. Su tempi e modalità di accesso e su come si stanno muovendo le banche, ampliando l'offerta fa il punto MoltoEconomia, il magazine in edicola domani con il Messaggero e con gli altri quotidiani del Gruppo Caltagirone (Il Gazzettino, Il Mattino, Corriere Adriatico e Nuovo Quotidiano di Puglia).
IL PERCORSO
Acquisto della casa, accesso al lavoro e uscita anticipata dal lavoro. Come in una filiera quella della quotidianità MoltoEconomia fa poi tappa al contratto di espansione. Anche in questo caso, uno strumento da poco allargato dal governo, sempre con il Sostegni bis. Con la fine di Quota 100 ormai vicina, uno scivolo utilizzabile dalle imprese da cento dipendenti in su, che consente di andare in pensione anche cinque anni prima. Un assegno mensile accompagna il lavoratore alla quiescenza fino al raggiungimento dei requisiti di vecchiaia o di anzianità. La simulazione, però, dice che il lavoratore rischia un calo permanente anche del 12 per cento sull'importo della futura pensione. Che fare dunque? Il dibattito è aperto.
Come pure si riapre la questione Superbonus del 110%.