Pos, obbligo dai 40 euro: da gennaio il governo pronto ad abbassare la soglia per i pagamenti con contanti

Fino a questa cifra, quindi, dal primo gennaio 2023 commercianti, esercenti, prestatori di servizi, potrebbero rifiutare pagamenti con carta elettronica

Martedì 6 Dicembre 2022 di Giusy Franzese
Pos, obbligo dai 40 euro: il governo pronto ad abbassare da gennaio la soglia per i pagamenti con contanti

Si va verso un abbassamento della soglia sotto la quale non scattano sanzioni se l’esercente o il prestatore di servizi si rifiuta di accettare pagamenti con il Pos.

Dopo le polemiche di questi giorni e i rilievi critici di Bankitalia e Upb (ufficio parlamentare di bilancio) il governo ha aperto a modifiche alla norma della manovra che fissa a 60 euro la soglia. Sul Pos «non faremo le barricate» ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari.

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La nuova soglia

La nuova soglia potrebbe essere fissata a 40 euro. Fino a questa cifra, quindi, dal primo gennaio 2023 commercianti, esercenti, prestatori di servizi, potrebbero rifiutare pagamenti con carta elettronica. «Potremo scendere a 50, 40 euro» ha annunciato Fazzolari. Il quale ha precisato: «E’ una misura di buonsenso prevedere che, sotto una determinata soglia, il commerciante non accetti il pagamento con carta».

 

Niente sanzioni

La norma elimina le sanzioni entrate in vigore a giugno scorso a carico di chi si rifiutava di accettare micro-pagamenti con carta di credito o bancomat. Dal momento in cui la manovra diventerà legge, commercianti e prestatori di servizi potranno decidere, sotto la soglia fissata, di accettare solo pagamenti in contanti e il consumatore non potrà protestare. Prima di recarsi al bar per prendere un caffè o un cappuccino, o prima di salire su un taxi, quindi, meglio controllare di avere i contanti a disposizione.

Ovviamente il fatto che non ci sia un obbligo, non significa che molti commercianti non possano continuare ad accettare pagamenti con Pos anche per questo tipo di acquisti. Sarà però una scelta aziendale, non più un obbligo.

Le critiche

Da subito l’opposizione ha fatto notare che una norma del genere può alimentare l’evasione fiscale. Così come lo stesso effetto può averlo anche l’altra norma contenuta in manovra, quella che alza a 5.000 euro il tetto ai contanti. Su questo ultimo punto comunque il governo non sembra volere accettare modifiche. «Il dibattito parlamentare è sempre utile, daremo ascolto, ma sul tetto del contante» portato a 5mila euro «non faremo passi indietro» ha detto ancora Fazzolari. Secondo l’Upb (ufficio parlamentare di bilancio) attraverso le due norme «si allentano due vincoli che possono contribuire a contrastare l‘evasione fiscale e il riciclaggio di denaro». Anche Bankitalia boccia la decisione di alzare il limite ai pagamenti senza Pos.

La denuncia

Anche se la norma non è ancora in vigore (lo sarà dal primo gennaio 2023) c’è già chi rifiuta di accettare pagamenti con carta di credito e bancomat. Molta eco mediatica l’ha avuta la denuncia sui social di Silvia Salis, ex atleta olimpionica di lancio del martello e oggi vicepresidente del Coni, che a Genova si è vista “maltrattare” verbalmente da un tassista che non ha voluto accettare il pagamento della corsa di 32 euro con il bancomat. Un episodio che ha portato la Cooperativa Radio Taxi Genova 5966 a scusarsi «a nome di tutta la categoria». La stessa cooperativa ha precisato che per il proprio regolamento interno «il Pos a bordo è obbligatorio dal 2015 e dall‘aprile 2022 è previsto anche dal regolamento comunale del servizio. La nostra volontà è quella di procedere nell‘accettare qualsiasi strumento di pagamento venga scelto dal cliente». Il tassista protagonista del rifiuto rischia ora di essere espulso dalla stessa cooperativa.

Ultimo aggiornamento: 20:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA