Pnrr, il governo accelera: spinta su riforme e digitale per non perdere i fondi

Vertice a Palazzo Chigi con Garofoli per fare il punto con i ministeri coinvolti

Martedì 30 Agosto 2022 di Luca Cifoni
Pnrr, il governo accelera: spinta su riforme e digitale per non perdere i fondi

Una serie di ostacoli tecnici da rimuovere, ma anche alcuni macigni più politici. La scelta di Mario Draghi di mettere in sicurezza gli obiettivi del Pnrr da conseguire entro fine anno passa per la riunione di stamattina a Palazzo Chigi, nella quale il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli si confronterà con i capi di gabinetto dei vari dicasteri.

Obiettivo, accelerare il più possibile sulle scadenze fissate (ai fini delle verifiche europee) a dicembre. L’idea è anticiparne almeno una parte, in modo da evitare che il nuovo governo si ritrovi a gestire a carico troppo pesante al momento dell’insediamento, proprio mentre ci saranno da mettere a punto la legge di Bilancio ed eventuali ulteriori provvedimenti contro il caro-energia. Il messaggio di Palazzo Chigi a tutte le amministrazioni sarà quindi di evitare qualsiasi forma di rilassamento in concomitanza con la fase elettorale. Questo vale per il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma anche per tutti gli altri provvedimenti di attuazione del programma di governo: l’esecutivo Draghi puntava ad azzerare l’arretrato, dopo la forte spinta della prima parte dell’anno, e ora vuole comunque smaltirne il più possibile.

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NESSUNA DATA

Ovviamente non c’è - né potrebbe esserci - una data per l’avvicendamento con il futuro governo. Ma se un certo numero di target fossero raggiunti già nel mese di ottobre, i rischi di ingolfamento successivo si ridurrebbero. In palio ci sono i 21,8 miliardi della terza rata di sovvenzioni e prestiti, legati appunto alle scadenze di fine 2022; mentre il nostro Paese attende a breve da parte di Bruxelles la formalizzazione del via libera alla seconda, relativa al primo semestre di quest’anno.

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Se si guarda al numero degli obiettivi, i ministeri più coinvolti sono Transizione digitale e Transizione ecologica, che ne hanno rispettivamente dieci e nove. Il dicastero guidato da Colao deve ad esempio attuare gli investimenti in materia di cybersecurity, mentre quello di Cingolani si sta confrontando con il tema dei servizi idrici ma anche con i progetti di teleriscaldamento e di efficienza energetica. Da un punto di vista quantitativo lo sforzo di accelerazione si concentrerà su queste materie, che del resto sono quelle caratterizzanti in tutto il progetto del Next Generation Eu.

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I DOSSIER

Sono cinque i dossier su cui è al lavoro il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili. Per quanto riguarda l’Alta velocità al Sud, gli appalti per la Napoli-Bari risultano già aggiudicati, mentre per la Palermo-Catania le gare sono state bandite a giugno e sono in corso di aggiudicazione. In arrivo c’è poi il decreto per l’aggiudicazione competitiva della concessioni portuali. Il ministero dell’Economia sta invece mettendo a punto una relazione sulle procedure di revisione della spesa da parte delle amministrazioni, mentre in materia fiscale ben tre obiettivi riguardano le lettere di conformità, ovvero le comunicazioni inviate al contribuente per incoraggiare l’adesione spontanea agli obblighi tributari. Anche a tutti gli altri dicasteri sarà chiesto un cronoprogramma, sempre nella logica di accorciare i tempi. Al momento non sembra esserci l’esigenza di un decreto legge per sbloccare situazioni particolari, ma se si rendesse necessario il governo ha sempre la possibilità di adottarlo.

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Il faro è naturalmente acceso anche sulle riforme: ci sono i provvedimenti attuativi di quella della concorrenza, che è oggetto di campagna elettorale in particolare sul nodo dei balneari, ma va portato a casa anche il riassetto dei servizi pubblici locali e completato, sempre con i provvedimenti attuativi, quello della riforma civile e penale.

Ultimo aggiornamento: 10:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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