Pnrr, spunta la norma sui fondi residui: un miliardo in più dalla banda larga

Sarà possibile riutilizzare all’interno dello stesso settore le risorse in avanzo, per tamponare gli aumenti dei costi

Lunedì 19 Settembre 2022 di Luca Cifoni
Pnrr, spunta la norma sui fondi residui: un miliardo in più dalla banda larga

Le risorse del Pnrr assegnate ma non utilizzate potranno essere utilizzate per compensare, nell’ambito della stessa tipologia di progetti, l’effetto del caro materiali. Mentre in campagna elettorale si discute di eventuali future modifiche al Piano nazionale di ripresa e resilienza, il decreto aiuti ter mette in campo uno strumento di flessibilità che può contribuire a risolvere le criticità di questa fase di inflazione difficilmente controllabile. Una novità che sblocca intanto oltre un miliardo “risparmiato” a seguito delle gare sulla banda ultralarga predisposte dal ministero dell’Innovazione digitale, che saranno quindi spese nello stesso settore; ma la norma ha una valenza generale e quindi sarà usata anche in altri casi in cui si manifestino situazioni analoghe. In realtà all’obiettivo di spingere il Pnrr è dedicata una parte consistente del provvedimento d’urgenza approvato venerdì dal governo, atteso nelle prossime ore in Gazzetta ufficiale. Già nelle settimane scorse tutto l’esecutivo era stato richiamato a impegnarsi al massimo, anticipando a settembre e ottobre oltre metà dei 55 obiettivi previsti per la fine dell’anno. E favorendo in questo modo il passaggio di consegne con il prossimo esecutivo, che dopo il suo insediamento si troverà a dover mettere in cantiere la nuova legge di Bilancio.

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L’OPZIONE

Nel dettaglio, l’articolo 31 del decreto prevede che «le risorse assegnate e non utilizzate per le procedure di affidamento di contratti pubblici, aventi ad oggetto lavori, servizi e forniture ovvero la concessione di contributi pubblici relativi agli interventi del Pnrr possono essere utilizzate dalle amministrazioni titolari nell’ambito dei medesimi interventi per far fronte ai maggiori oneri derivanti dall’incremento dei prezzi delle materie prime, dei materiali, delle attrezzature, delle lavorazioni, dei carburanti e dell’energia».

Questa opzione viene per così dire aggiunta alla regola generale (contenuta nella legge di Bilancio per il 2021) che prevede un rigido vincolo di destinazione per le risorse finanziarie. 

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Le altre norme relative al piano nazionale di ripresa e resilienza toccano diversi settori. Viene affrontato il nodo delle procedure autorizzatorie: è previsto che le opere inserite nel programma nazionale per la gestione dei rifiuti «costituiscono interventi di pubblica utilità, indifferibili e urgenti». Una misura di semplificazione è stata inserita anche per quanto riguarda l’installazione delle colonnine di ricarica destinate alle auto elettriche.

Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 10:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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