PIL, Gentiloni: impatto seconda ondata potrebbe essere inferiore

Mercoledì 4 Novembre 2020
PIL, Gentiloni: impatto seconda ondata potrebbe essere inferiore
(Teleborsa) - Da un mese a questa parte "sfortunatamente abbiamo visto un drammatico peggioramento della pandemia", ha affermato il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni nella conferenza stampa al termine dell'Eurogruppo. "Tutti gli indicatori vanno nella direzione sbagliata".

Durante la riunione dell'Eurogruppo, ha riferito Gentiloni, "la gravità della situazione ci è stata descritta molto chiaramente da Andrea Ammon, del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie". Le notifiche dei contagi sono arrivate a "360 casi ogni 100.000, rispetto ai 250 casi della settimana precedente. Tutti gli indicatori - ha continuato l'Eurocommissario - vanno nella direzione sbagliata: la percentuale di test che sono positivi; la proporzione di casi che riguardano gli anziani; il numero crescente di ricoveri; i decessi che sono aumentati del 50% in una settimana".

"I numeri, in termini di nuovi casi e ricoveri, sono in molti casi peggiori rispetto alla prima ondata. La pressione sugli ospedali sta diventando acuta in molte parti d'Europa", ha aggiunto Gentiloni che ha poi espresso "ammirazione e sostegno per gli operatori sanitari che stanno dimostrando una dedizione così incredibile in questo momento".

"Ci sono ragioni per ritenere che l'impatto sull'economia della seconda ondata di contagi potrebbe essere inferiore a quello di primavera, ma c'è incertezza su quella che sarà la durata della seconda ondata", ha detto. Quanto poi agli strumenti per la resilienza e la ripresa disponibili per gli Stati membri e messi in campo dall'Ue "vanno usati tutti, compresi i prestiti europei", e le decisioni sul Recovery Plan "Next Generation EU" vanno attuate "il più presto possibile". Poi ha ribadito che l'attuale orientamento di politica di bilancio a sostegno all'economia colpita dal Covid-19 non verrà modificato durante tutti il 2021, tanto più ora che è in corso la seconda ondata della pandemia, lasciando filtrare che per tornare alle normali regole del Patto di Stabilità per tutti non basterà che il PIL torni a crescere nell'insieme dell'Eurozona ai livelli pre-Covid, ma bisognerà attendere che questo accada in ogni singolo Stato membro.

Sul MES, l'Eurocommissario ha confermato che "nessuno stato membro lo ha chiesto finora ma noi incoraggiamo gli Stati a usarlo".
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