Pensioni, simulatore Inps adeguato a novità manovra. Anzianità, quota 104 e Ape Sociale: come fare i calcoli

Domenica 10 Dicembre 2023
Pensioni, simulatore Inps adeguato a novità manovra. Anzianità, quota 104 e Ape Sociale: come fare i calcoli

Pensioni. Quando potrò uscire dal mondo del lavoro? Una domanda che spesso - soprattutto (ma non solo) chi è in procinto di raggiungere i requisiti anagrafici e di contribuzione - si pone. Il simulatore Inps “Pensami – PENSione A MIsura”, con il quale è possibile conoscere la data presunta del raggiungimento della pensione, è stato recentemente aggiornato.

Pensioni dei medici, come saranno: i calcoli e le simulazioni, meno restituzioni per 3,4 miliardi in un arco di otto anni

La nuova versione mantiene le principali caratteristiche e la struttura delle precedenti. Inserendo alcuni dati anagrafici e quelli relativi alla contribuzione, il simulatore fornisce le informazioni riguardanti le pensioni a cui è possibile accedere sia nelle singole "Gestioni previdenziali" sia cumulando l’intera contribuzione, senza l’indicazione degli importi delle prestazioni.

E' stata aggiornata alle principali novità normative in materia pensionistica.

In particolare, sono state incluse tra gli scenari pensionistici contemplati dal simulatore le pensioni “Anticipata flessibile” e “Opzione donna – legge di bilancio 2023”. 

Pensami, come funziona

Parallelamente allo sviluppo della versione web, nell’ottica di accesso multicanale, le nuove funzioni di “Pensiami – PENSione A MIsura” sono state implementate anche sull’app per dispositivi mobili “INPS Mobile” per Android e iOS. La nuova versione del servizio “Pensami” è raggiungibile dal sito internet dell’Istituto (www.inps.it) attraverso il seguente percorso: “Pensione e previdenza” > “Esplora pensione e previdenza” > “Strumenti – Vedi tutti” > "Pensami - Simulatore scenari pensionistici”. Tramite l’app “INPS Mobile”, il servizio è raggiungibile senza necessità di autenticazione, selezionando il tab “Servizi” dalla home page e, successivamente, il servizio “Pensami”.

Il tutorial

Ecco il video di presentazione del servizio.

Pensioni, le novità in manovra

La legge di bilancio riduce al minimo i canali di pensionamento in anticipo rispetto all'età di vecchiaia (67 anni) inserendo penalizzazioni per chi decide comunque di uscire dal lavoro. Ma dà la possibilità a chi non raggiunge un importo pensionistico di almeno 1,5 volte l'assegno sociale di andare in pensione a 67 anni senza aspettare i 71 previsti oggi. Di seguito, in sintesi, le misure per il pensionamento dal prossimo anno a meno di nuovi correttivi. 

Rivalutazione

Rispetto all'inflazione, con il tasso fissato al 5,4%, significherà nel 2024 aumenti fino a 122 euro per gli assegni fino a quattro volte il minimo, quelli che per cui è previsto il recupero pieno dell'aumento dei prezzi, ovvero quelli fino a 2.272,96 euro lordi. Al momento infatti il trattamento minimo per il 2023 è fissato a 563,74 euro, ma a questo va aggiunto lo 0,8% di differenza tra l'inflazione recuperata nel 2023 (7,3%) e quella effettiva registrata nel 2022 (8,1%).

Chi ha redditi da pensione tra i 2.272,96 euro (quattro volte il minimo) e 2.841,2 euro al mese (cinque volte il minimo) prende un recupero del 4,59% (l'85% del 5,4%) quindi al massimo 130,41 euro. Chi ha redditi tra cinque e sei volte il minimo (3.409,44 euro) ha diritto ad un recupero del 53% quindi ha un aumento del 2,862% pari al massimo a 97,57 euro. Chi ha pensioni fino a otto volte il minimo (4.545,92 euro al mese) ha diritto a un recupero del 47% dell'inflazione quindi al 2,538 per un aumento del cedolino al massimo di 115,37 euro.

 

Riscatto lavoratori discontinui

Per il biennio 2024-2025, i lavoratori che hanno cominciato a versare dal 1996 (e sono quindi interamente nel regime contributivo) possono riscattare, in tutto o in parte, i periodi di vuoto contributivo fino a un massimo di cinque anni parificandoli a periodi di lavoro. Il versamento si può fare al massimo in 120 rate mensili senza interessi. La rateizzazione non è possibile se questo versamento serve per l'accesso alla pensione.

Soglia pensione 67 anni

La legge di bilancio cancella la soglia minima per l'importo della pensione maturata di 1,5 volte l'assegno sociale limitandola all'assegno sociale stesso (503 euro), lasciando invece invariata la necessità di avere almeno 20 anni di contributi versati. Questa norma aiuta chi ha avuto carriere discontinue e con stipendi bassi che rischiava di andare in pensione a 71 anni. Viene invece innalzata la quota dell'importo dell'assegno maturato per andare in pensione tre anni prima dell'età di vecchiaia (da 2,8 a 3,3 volte l'assegno sociale).

 

Quota 104

Si potrà andare in pensione nel 2024 con 63 anni di età e 41 di contributi (sono 62 e 41 nel 2023) ma alla stretta sull'età si aggiunge un taglio sull'importo. Uscendo con 63 anni, quattro anni prima dell'età di vecchiaia, si avrà una riduzione di circa il 4% sull'importo complessivo. Si avrà, infatti, una riduzione sulla quota retributiva (circa un terzo del totale in media), basata sul rapporto tra il coefficiente di trasformazione per l'età di uscita e quello dell'età di vecchiaia, di circa il 12% nel caso di quattro anni di anticipo. Nel caso di una pensione da 2.500 lordi al mese si perderebbero circa 100 euro. Si allungano inoltre le finestre per l'uscita: da tre a sei mesi per il privato e da sei a nove mesi per il pubblico. Potranno uscire i nati nel 1961 che hanno cominciato a lavorare almeno nel 1983 senza buchi contributivi.  

Ape sociale e opzione donna

Aumenta di 5 mesi, fino a 63 anni e 5 mesi l'età per l'accesso all'ammortizzatore che accompagna alla pensione disoccupati, caregiver, invalidi con almeno il 74% e impegnati in lavori gravosi. Aumenta di un anno, fino a 61 anni l'età minima per l'accesso a Opzione donna ai quali va aggiunto un anno di finestra mobile (un anno e mezzo per le autonome). Potranno usarlo le donne nate fino al 1963 che hanno almeno 35 anni di contributi nel 2023 e quindi hanno cominciato a lavorare almeno dal 1988 ricalcolando tutto l'importo con il metodo contributivo.

 

Esempio 30enni

Chi è nato nel 1993 e ha appena compito 30 anni dovrà aspettare di aver compiuto i 70 prima di poter accedere alla pensione di vecchiaia a meno di non aver maturato un assegno almeno pari a 2,8 volte l'assegno sociale: è quanto emerge dal simulatore Pensami dell'Inps aggiornato alle regole della manovra per quest'anno. L'importo minimo per lasciare il lavoro in anticipo (a 66 anni e 11 mesi) l'anno prossimo con la nuova legge di Bilancio dovrebbe salire a 3,3 volte l'assegno sociale.

La manovra per il prossimo anno fa invece saltare l'importo minimo (1,5 volte l'assegno sociale) che ora obbliga a rimandare l'uscita e quindi eviterà a chi ha percorsi discontinui (purché abbia versato almeno 20 anni di contributi) con pochi contributi di andare in pensione a 74 anni e 5 mesi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci