Pensioni rivalutate del 2%, aumenti agli stipendi fino a 35mila euro e taglio ai contributi: ecco il nuovo dl Aiuti

Decreto Aiuti da 14 miliardi la prossima settimana. Draghi: «Non abbandoneremo nessuno»

Giovedì 28 Luglio 2022 di Andrea Bassi
Pensioni rivalutate del 2%, aumenti agli stipendi fino a 35mila euro e taglio ai contributi: ecco il nuovo dl Aiuti

Pensionati, lavoratori a basso reddito e imprese. Nell’agenda di fine legislatura del governo Draghi ci sono loro. «Non li abbandoneremo», ha detto il premier incontrando ieri i sindacati. Il nuovo decreto Aiuti che Palazzo Chigi licenzierà la prossima settimana conterrà due misure destinate a sostenere il potere di acquisto di chi è stato più colpito dall’aumento del prezzo dell’energia e dall’inflazione galoppante. Le pensioni innanzitutto. Gli assegni saranno adeguati all’inflazione in anticipo rispetto al primo gennaio prossimo. 
Da settembre, o più probabilmente da ottobre, ci sarà un primo aumento delle pensioni per recuperare il caro vita.

Una rivalutazione che, probabilmente, sarà del 2 per cento. Ma sui valori si sta ancora discutendo, così come sulla possibilità di limitare l’aumento ai soli assegni più bassi. 

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LE DUE MISURE

L’altra misura pronta per essere inserita nel decreto aiuti della prossima settimana, è un nuovo taglio del cuneo contributivo. Per i redditi fino a 35 mila euro ci sarà una riduzione dell’1 per cento dei versamenti all’Inps in modo da aumentare il netto in busta paga. Un taglio che si aggiungerà a quello dello 0,8 per cento in vigore fino alla fine dell’anno. Le due misure sono emerse dal confronto tra il governo e i sindacati che si è tenuto ieri. Un incontro giudicato positivamente dalle parti sociali. «Abbiamo apprezzato l’incontro con il governo», ha commentato il leader della Cisl Luigi Sbarra.

«Il premier Draghi», ha proseguito, «nonostante la crisi ha mantenuto l’impegno assunto con i sindacati il 12 luglio scorso». Anche Pierpaolo Bombardieri della Uil, ha parlato di «incontro positivo». Per il numero uno della Cgil, Maurizio Landini, «siamo sulla strada giusta». Il governo ha messo sul tavolo un intervento di 14,3 miliardi di euro. Un provvedimento reso possibile, ha spiegato il ministro dell’Economia Daniele Franco, da un andamento più generoso del gettito fiscale. Con questo intervento, ha aggiunto il ministro, il totale dei sostegni del governo da quando è iniziata la crisi, ha raggiunto quota 48 miliardi di euro. Un risultato ottenuto senza effettuare scostamenti di bilancio creando deficit aggiuntivo. 

 

LE SORPRESE

Sui conti pubblici il governo ha lasciato intendere che potrebbero arrivare altre sorprese positive nei prossimi giorni. Domani l’Istat diffonderà le stime sul Pil. Draghi ha anticipato ai sindacati che se le entrate dovessero migliorare ancora, le risorse che si renderanno disponibili saranno indirizzate di nuovo ai lavoratori ai pensionati e alle imprese. Ma come sarà composto il decreto aiuti da 14 miliardi? Innanzitutto non ci sarà l’estensione ad agosto del bonus da 200 euro, ma l’assegno sarà riconosciuto a tutte quelle categorie che non lo avevano ricevuto a luglio (come agricoltori, lavoratori dello spettacolo e professori).

Oltre all’adeguamento delle pensioni e al taglio del cuneo contributivo per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 35 mila euro, ci sarà un consistente “pacchetto energia”. Innanzitutto sarà prorogato lo sconto sulle accise di benzina e diesel che produce un taglio di 30 centesimi del prezzo alla pompa. La misura, che attualmente scade il 21 agosto, sarà prorogata per altri due mesi, fino al 21 ottobre. Per le famiglie arriverà l’azzeramento fino a fine anno degli oneri di sistema che gravano sulle bollette elettriche e del gas. Si tratta di una misura importante, perché riduce il conto dell’energia tra i 20 e il 30 per cento. Tesoro e Palazzo Chigi hanno valutato la possibilità di legare anche questo aiuto al reddito. Ma l’ipotesi sarebbe stata accantonata sia per la difficoltà di implementare la misura che per le tensioni politiche che la decisione potrebbe scatenare. 

IL PACCHETTO

Per le imprese arriverà, invece, l’estensione dei crediti di imposta contro il caro energia. Uno sconto fiscale del 15 per cento per le aziende che consumano fino a 16,5 chilowattora, e del 25 per cento per le imprese “energivore”, quelle che impiegano elevate quantità di elettricità e di gas nei loro processi produttivi. Ci saranno poi, interventi mirati per l’agricoltura alle prese con la siccità (un intervento di 180-200 milioni) e nuovi fondi per l’autotrasporto. Il governo poi, correrà in aiuto anche dei Comuni e delle Regioni alle prese con il caro bollette con uno stanziamento di qualche centinaio di milioni.

Dal menù della manovra d’agosto, invece, è uscito il taglio dell’Iva sui beni di prima necessità, nonostante la richiesta dei sindacati. La Cisl, in particolare, ha proposto di allargare la tassazione degli extra profitti delle imprese per poter aumentare le risorse e il perimetro degli interventi. Il governo ha preso tempo per pensare, ma non lo ha escluso. 

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Ultimo aggiornamento: 30 Luglio, 11:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA