Pensioni, aumenti per l'adeguamento al costo della vita: a chi spettano e a quanto ammontano

Il meccanismo - tecnicamente si chiama perequazione - è automatico

Martedì 1 Febbraio 2022 di Gi.Fr.
Pensioni, aumenti per l'adeguamento al costo della vita: a chi spettano e a quanto ammontano
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Pensioni. Una trentina di euro in più: è questo in media l'aumento mensile che i pensionati si sono ritrovati sull'assegno a partire da gennaio scorso. E' l'effetto della rivalutazione automatica per l’adeguamento al nuovo tasso di inflazione, ovvero all'aumento del costo della vita come indicato dall'Istat.

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Pensioni, cos'è la perequazione

Il meccanismo - tecnicamente si chiama perequazione - è automatico.

La rivalutazione avviene in base ad una percentuale e quindi la cifra varia a seconda dell'importo della pensione già percepita. 

 

A chi spetta

A tutti le pensioni  erogate dalla previdenza pubblica, dalle gestioni dei lavoratori autonomi, dalle gestioni sostitutive, esonerative, esclusive, integrative ed aggiuntive. Si applica alle pensioni dirette (vecchiaia, anticipata, ecc) e a quelle ai superstiti (pensione di reversibilità e pensione indiretta), indipendentemente dal fatto che esse siano integrate al trattamento minimo.

L'aliquota

Il decreto ministeriale del 17 novembre 2021 ha stabilito che la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2021 è pari a 1,7% dal 1° gennaio 2022.

I trattamenti pensionistici non saranno aumentati tutti allo stesso modo. La rivalutazione dipenderà dalle fasce di reddito:

100% dell’inflazione, ovvero in misura piena, per le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo (fino a 2.062 euro lordi);
90% dell’inflazione per le pensioni comprese tra 4 e 5 volte il trattamento minimo (tra 2.062 e 2.577);
75% dell’inflazione per le pensioni oltre 5 volte il trattamento minimo.

Gli aumenti

Quindi i pensionati che fino al cedolino di dicembre hanno ricevuto una pensione  di importo mensile fino a 2.062 euro lordi avranno la  rivalutazione massima, 1,7%. Che in soldoni, ad esempio, si traduce in 17 euro per chi aveva una pensione di mille euro, 25 euro per pensioni di 1.500 euro e 34 euro per quelle di  duemila euro. 

L'aliquota per le pensioni mensili con importi compresi tra 2.062 e 2.577 euro è invece dell'1,53%. Un assegno che finora era di 2.500 euro lordi al mese, ad esempio, avrà un aumento di  38 euro.

L'aliquota applicata per calcolare l'aulento delle pensioni oltre cinque volte il minimo è dell'1,275%. Esempio: una pensione di 3.000 euro diventerà più alta di 38 euro.  

Trattamenti minimi

Il trattamento minimo di pensione passa da 515,58 a 524,34 euro e l’assegno sociale passa da 460,28 a 468,10 euro mensili. 

Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 11:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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