Pensioni, cedolino Inps aprile e pagamenti: ecco quando arrivano, il calendario completo

Il servizio permette di consultare il cedolino della pensione, verificare l'importo dei trattamenti liquidati dall'INPS ogni mese, conoscere le ragioni per cui tale importo può variare, accedere ad altri servizi di consultazione, certificazione e variazione dati

Lunedì 20 Marzo 2023 di Marta Giusti
Pensioni, cedolino Inps aprile e pagamenti: ecco quando arrivano, il calendario completo

Pensioni, da oggi sul sito dell'Inps sarà visibile il cedolino relativo al mese di aprile. I pensionati, accedendo all'area dedicata, possono verificare l’importo erogato ogni mese dall’Istituto nazionale della previdenza sociale e conoscere le ragioni per cui tale importo può variare. La rivalutazione delle pensioni è stata attribuita da gennaio al 100 per cento per chi riceve un trattamento fino a 4 volte quello minimo.

Per gli altri (oltre 2.101,52 euro) è stata attribuita da marzo. 

Cedolino pensioni, cos'è

Il servizio permette di consultare il cedolino della pensione, verificare l'importo dei trattamenti liquidati dall'INPS ogni mese, conoscere le ragioni per cui tale importo può variare, accedere ad altri servizi di consultazione, certificazione e variazione dati. È possibile accedere al servizio anche da dispositivi mobile.

Pensioni aprile, la data di pagamento

Il pagamento della pensione del mese di aprile avrà date differenti tra chi lo riceve su conto corrente bancario o postalte. Il motivo è dipeso dal fatto che il primo aprile cade di sabato e, di conseguenza, il primo giorno bancabile scala a lunedì 3 aprile. Quindi solamente per chi ha la pensione accreditata alle poste il pagamento avverrà subito, ovvero sabato primo aprile. Per quanto riguarda coloro che ricevono la pensione in contatti presso lo sportello postale ecco il calendario: lettera A – B: sabato 1° aprile  (solo la mattina); C – D: lunedì 3 aprile; lettera E – K: martedì 4 aprile; lettera L – O: mercoledì 5 aprile; lettera P – R: giovedì 6 aprile; lettera S – Z: venerdì 7 aprile. 

Cosa è cambiato nel 2023

Dal 1° gennaio 2023 la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per il 2022 è determinata in misura pari al 7,3%.

Il disegno di legge di bilancio 2023 prevede interventi volti a rimodulare le modalità di attribuzione della rivalutazione automatica per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici superiori a quattro volte il trattamento minimo. Per evitare la corresponsione di somme potenzialmente indebite, pertanto, la rivalutazione è stata attribuita in misura pari al 100% a tutti i beneficiari il cui importo cumulato di pensione sia compreso nel limite di quattro volte il trattamento minimo in pagamento nel 2022 (pari a 2.101,52 euro). Per i pensionati il cui trattamento pensionistico cumulato è superiore a questo limite, la rivalutazione sarà attribuita sulla prima rata utile dopo l’approvazione della legge di bilancio 2023.

La circolare descrive gli indici definitivi dei trattamenti minimi di pensioni per i lavoratori dipendenti e gli assegni vitalizi per il 2022, riporta l’indice di rivalutazione provvisorio per il 2023 e la modalità di attribuzione della rivalutazione provvisoria 2023, ricordando che l’importo del trattamento minimo viene preso a base anche per l’individuazione dei limiti di riconoscimento delle prestazioni collegate al reddito.

Sono fornite, inoltre, le tabelle con gli importi del trattamento minimo, delle prestazioni assistenziali e i limiti di reddito per il diritto alle diverse prestazioni collegate al reddito, costruiti come multipli dell’importo del trattamento minimo dell’anno 2023. Per il 2023, l’età di accesso alla pensione di vecchiaia e all’assegno sociale è pari a 67 anni. Questo limite è stato applicato in sede di rinnovo alle fattispecie interessate.

I pagamenti dei trattamenti pensionistici, gli assegni, le pensioni e indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili e anche le rendite vitalizie dell'INAIL vengono effettuati il primo giorno bancabile di ciascun mese o il giorno successivo se si tratta di giornata festiva o non bancabile, con un unico mandato di pagamento, fatta eccezione per il mese di gennaio nel quale l’erogazione viene eseguita il secondo giorno bancabile. Il pagamento del mese di gennaio 2023 sarà disposto il 3 gennaio.

Per le prestazioni previdenziali e assistenziali, il certificato di pensione per il 2023 sarà pubblicato tra i servizi online disponibili sul sito istituzionale.

Come andare in pensione

Andare in pensione è possibile a prescindere dall'età? Sì, si può, ma bisogna tenere conto dei contributi versati. Quindi, bisogna soddisfare un requisito anagrafico e uno di tipo contributivo. Ad esempio, per accedere alla pensione di vecchiaia sono sì richiesti 20 anni di contributi ma allo stesso tempo bisogna aver compiuto almeno i 67 anni di età.

Lo stesso vale per la nuova Quota 103, con la quale viene fissata un’ulteriore condizione: la somma tra l’età anagrafica (che non può mai essere inferiore a 62 anni) e i contributi (almeno 41 anni) deve dare come risultato 103. In alcune circostanze, infatti, si può andare in pensione indipendentemente dall’età. Non vale invece l’inverso, in quanto in ogni caso è sempre richiesto un certo numero di contributi.

La normativa fissa un certo numero di anni di contributi che a seconda dei casi è sufficiente per andare in pensione, indipendentemente dall’età. Ovviamente si tratta di un valore molto alto, superiore ai 40 anni di contributi, eccetto che nel caso dei lavoratori a cui è stata accertata un’invalidità civile, i quali possono andare in pensione con soli 5 anni di lavoro. Ecco le tre opzioni percorribili.

Ultimo aggiornamento: 16:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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