Pensioni medici, più alte da marzo per chi resta al lavoro oltre i 68 anni: come funzionano gli incentivi Enpam

Sabato 2 Marzo 2024
Pensioni medici, più alte da marzo per chi resta al lavoro oltre i 68 anni: come funzionano gli incentivi Enpam

Medici e odontoiatri convenzionati e liberi professionisti che decideranno di andare in pensione dopo i 68 anni matureranno una pensione significativamente più alta. Lo garantisce un doppio provvedimento Enpam (l'ente previdenziale in ambito sanitario): due delibere che, entrate in vigore il 1° marzo, fungono da incentivo per camici bianchi vicini alla pensione a restare al lavoro più a lungo.

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I nuovi incentivi

L'incentivo per chi restava al lavoro esisteva già, spiega l'ente. I contributi Enpam versati dopo il 68esimo anno valevano il 20% in più.

Per i periodi lavorati dopo il 1° marzo 2024 questo vantaggio sarà moltiplicato.

Le categorie

  • Per i liberi professionisti che pagano la contribuzione piena l’aliquota di rendimento salirà dall’1,25 al 3,25 per cento.
  • Per i convenzionati, che pagano contributi più alti dei normali liberi professionisti, le aliquote di rendimento passeranno dall’1,40 al 3,40 per cento, nel caso dei medici di famiglia, e dal 2,1 al 4,1 per cento nel caso degli specialisti ambulatoriali.
  • I liberi professionisti potranno beneficiare di quest’incentivo fino all’età massima di 75 anni, mentre i convenzionati fino a 72 anni.

Gli importi

L’impatto del nuovo sistema di incentivi cambia in base alla media retributiva avuta nel corso della vita professionale. Tuttavia, è possibile analizzare dei casi teorici: un libero professionista, che ha avuto sempre un imponibile previdenziale equivalente a 50mila euro, lavorando un solo anno in più maturerà una pensione più alta di 1.625 euro annui.

Se un ipotetico medico di famiglia che ha sempre avuto ricavi per 100mila euro deciderà di lavorare un anno in più, avrà una pensione più alta di 3.400 euro all’anno (cioè 283 euro al mese).

Cosa dice l'Enapm

«Siamo di fronte a un problema generato da anni di errata programmazione, che ha fatto entrare nel mondo del lavoro molti meno nuovi medici rispetto a quelli che sono andati e stanno andando in pensione. Il nostro ora è un provvedimento contingente, nell’attesa che diventino operative misure strutturali studiate dal governo per il ricambio professionale – spiega il presidente dell’Enpam, Alberto Oliveti –. Del resto in un’Italia che invecchia e che avrà sempre più bisogno di sanità e salute, prevenzione e qualità professionale, non possiamo rischiare che i cittadini rimangano senza medici».

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