Pensioni, a marzo aumenti (grazie alla rivalutazione). E arriva il simulatore per calcolare quando si può lasciare il lavoro

Si tratta di una consulenza pensionistica “fai da te” per scoprire quando e come andare in pensione cumulando tutta la contribuzione

Martedì 21 Febbraio 2023 di Roberta Amoruso
Il nuovo simulatore Inps

Arriva un nuovo strumento per simulare diversi scenari pensionistici utilizzando i propri dati personali. Si tratta di una consulenza pensionistica “fai da te” per scoprire quando e come andare in pensione cumulando tutta la contribuzione. Inps ha infatti reso disponibile sul proprio sito web una nuova versione del simulatore “Pensami – Pensione a misura”, che consente ai cittadini di calcolare le proprie prospettive pensionistiche senza la necessità di effettuare alcuna registrazione. 

Come funziona

Il simulatore, che può essere utilizzato inserendo pochi dati anagrafici e relativi alla contribuzione, fornisce informazioni riguardanti le pensioni cui è possibile accedere sia nelle singole gestioni previdenziali, sia cumulando tutta la contribuzione, ma non gli importi delle prestazioni. La nuova versione di “Pensami” presenta un percorso semplificato per l’inserimento dei dati anagrafici e contributivi, la selezione di eventuali istituti aggiuntivi che potrebbero anticipare l’accesso alla pensione (riscatto titoli di studio universitari, periodi di lavoro all’estero, maternità fuori dal rapporto di lavoro, ecc.) e la visualizzazione dei possibili scenari pensionistici.

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Le istruzioni

Sono stati inoltre realizzati video-tutorial per guidare l’utente durante il percorso, e una nuova funzione consulenziale per orientare le scelte verso i migliori scenari pensionistici. Inoltre, il simulatore sarà presto aggiornato rispetto alle ultime novità legislative previste dalla legge di Bilancio per il 2023. È stato inoltre previsto il rilascio prossimo di una versione App per dispositivi mobili. La nuova versione del servizio “PENSAMI” è raggiungibile dal sito internet dell’Istituto  attraverso il seguente percorso dalla homepage: “Prestazioni e servizi” >“Servizi” >”PensAMI - Simulatore scenari pensionistici”.

 

Le rivalutazioni da marzo

Intanto, chi ha un reddito da pensione superiore a 2.101,52 euro (quattro volte il minimo) riceverà a marzo la rivalutazione della pensione rispetto all’inflazione sulla base delle percentuali inserite in legge di bilancio.

E arriveranno anche gli arretrati. Chi ha un reddito da pensione fino a quattro volte il minimo, spiega l’Inps, ha già ricevuto l’assegno maggiorato del 7,3% da gennaio. Chi invece ha un reddito tra le quattro e le cinque volte il minimo lo vedrà rivalutato dell’85% del 7,3% ovvero del 6,205%, mentre chi conta su un reddito da pensione tra le cinque e le sei volte il minimo (da 2.626,91 a 3.152,28 euro) riceverà solo il 53% dell’inflazione pari a una rivalutazione del 3,869%. Le percentuali di rivalutazione scendono all’aumentare dell’importo della pensione (insieme dei redditi pensionistici) fino ad arrivare ad appena il 32% di rivalutazione per chi ha assegni superiori a 10 volte il minimo (5.253,81 euro al mese) con il recupero rispetto all’aumento dei prezzi del 2,336%.

 

 

Il calcolo

Per la determinazione dell’importo complessivo da prendere a base della perequazione, sottolinea l’Inps, vengono considerate le prestazioni memorizzate nel Casellario centrale delle pensioni, erogate da enti diversi dall’Inps e per le quali è indicata l’assoggettabilità al regime della perequazione cumulata, e le prestazioni erogate dall’Inps, a esclusione delle prestazioni a carico delle assicurazioni facoltative (VOBIS, IOBIS, VMP, IMP), pensioni a carico del Fondo clero ed ex ENPAO (CL, VOST), indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale (INDCOM), che vengono perequate singolarmente. Sono escluse da questa perequazione anche le prestazioni a carattere assistenziale (AS, PS, INVCIV) e pensioni che usufruiscono dei benefici previsti per le vittime di atti di terrorismo e delle stragi di tale matrice, di cui alla legge 3 agosto 2004, n. 206, che vengono rivalutate singolarmente e con criteri propri. Sono infine escluse dalla perequazione le prestazioni di accompagnamento a pensione come l’Ape social, che non vengono rivalutate per tutta la loro durata. L’Inps ricorda che la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2022 è determinata in misura pari a +7,3% dal 1ø gennaio 2023, «salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo».

Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 17:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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