Pagamento assegno unico Inps, accredito a febbraio: ecco quando arriva e come saranno gli aumenti

Previste maggiorazioni contributive in proporzione all'aumento generale dei prezzi

Lunedì 13 Febbraio 2023
Pagamento assegno unico Inps, accredito a febbraio 2023: ecco quando arriva e come saranno gli aumenti

In questo mese scatterà l'erogazione dell'Assegno unico (Auu) mensile previsto dall'Inps, per tutti i cittadini con figli a carico. 

La misura è stata introdotta con la promulgazione della Legge di Bilancio 2023: il testo  di legge che a partire da questo mese l'importo erogato dalle casse dell'Inps sarà percepito in base all'aumento dell'inflazione. Secondo i calcoli dell'Istat, il valore di quest'ultima è aumentato del +8,1% nel 2022.

L'Inps erogherà l'Auu di febbraio in due date differenti: entro il 15 febbraio sul conto bancario dei normali aventi diritto; dal 27 febbraio per i beneficiari del Reddito di Cittadinanza (Rdc) sotto forma di integrazione. 

 

Gli importi previsti dalla legge

La legge di bilancio 2023 ha incrementato del 50% gli importi vigenti per ciascun figlio di età inferiore a un anno e per ciascun figlio fino ai tre anni purché, in quest'ultimo caso, appartenente a nuclei familiari con tre o più figli e con Isee non superiore a 40mila euro.

Incrementata del 50% anche la maggiorazione forfetaria - come già annunciato dall'Inps a fine anno - per i nuclei familiari in cui sono presenti quattro o più figli, che passa quindi da 100 a 150 euro. Vanno a regime, inoltre, le disposizioni particolari per i figli con disabilità che la norma originaria limitava all'anno 2022.

La tabella

 

Come cambia l'assegno al netto dell'inflazione 

Lo scatto dell’8,1 per cento riguarderà non solo gli importi (a partire da quello base di 175 euro mensili) ma anche le soglie Isee in base alle quali il beneficio viene graduato.

Attualmente l’assegno base per il figlio minorenne è di 175 euro al mese, riconosciuto ai nuclei con Isee non superiore a 15 mila euro. Al di sopra di questa soglia l’importo decresce gradualmente di 0,5 euro al crescere di 100 euro del valore dell’indicatore. Così a 20 mila euro se ne prendono 150 e così via, fino ad arrivare ai 40 mila euro di Isee: oltre questo valore (e in ogni caso per i nuclei che non presentano la relativa dichiarazione) l’importo erogato resta fisso a 50 euro.

Inoltre la rivalutazione riguarderà sia la somma riconosciuta che le soglie: si avrà diritto cioé a poco più di 189 euro fino a 16.215 euro di Isee, mentre il tetto massimo salirà a 43.240 euro, con un Auu di circa 54 euro.

Questo meccanismo però garantirà in molti casi un adeguamento superiore all’8,1 per cento: questo perché l’Isee - che comprende anche una componente patrimoniale - è calcolato rispetto alla situazione di due anni prima ed è improbabile che tra 2020 e 2021 sia lievitato allo stesso ritmo dell’inflazione 2022.

Aumento pensioni Inps, ecco la rivalutazione degli importi (e quando saranno erogati): la tabella in pdf

Cosa occorre per ottenere l'importo Auu aggiornato

Così ad esempio un nucleo con un solo figlio minorenne che aveva un indicatore appena al di sotto dei 25 mila euro ne prendeva finora 125 ogni mese. Se l’Isee rimane costante a questo valore la nostra famiglia si posizionerà più in basso nella tabella andando a percepire quasi 145 euro mensili, con un incremento effettivo vicino al 16%.

Le maggiorazioni non saranno tuttavia percepite in automatico. Entro il 28 febbraio, bisognerà presentare infatti la nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) e gli altri documenti necessari per ottenere l'Isee aggiornato. In questo modo, si vedranno gli aumenti già sull'assegno di marzo.

Ottenendo invece il nuovo Isee entro il 30 giugno, gli arretrati saranno erogati solo a partire dal mese successivo alla presentazione. In caso di mancata presentazione dei documenti necessari, l'Inps erogherà solamente l'importo minimo dell'Auu. 

I nuclei familiari che nel periodo compreso da gennaio 2022 a febbraio 2023 hanno presentato una domanda di Auu in corso di validità non avranno bisogno di rinnovare la domanda e beneficeranno dell'erogazione d'ufficio della prestazione. La domanda già presentata dovrà essere modificata solo in caso di eventuali variazioni nello stato del nucleo familiare, come ad esempio la nascita di un nuovo figlio.

 

Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 08:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA