Pace fiscale non decolla: mancati incassi per 2,4 miliardi

Lunedì 21 Febbraio 2022
Pace fiscale non decolla: mancati incassi per 2,4 miliardi
(Teleborsa) - Cattive notizie per via XX Settembre con la pace fiscale che non darà i frutti sperati. Su 1,25 milioni di contribuenti ancora in corsa per rottamazione ter e saldo e stralcio a inizio pandemia, il 43% dei debitori (circa 532mila contribuenti) è decaduto. In pratica, al termine dello scorso anno, è rimasto "in piedi" solo il 57%, ossia 718mila contribuenti.


Fronte conti pubblici, questo vuol dire che mancano all'appello 2,45 miliardi di euro che non potranno più essere riscossi attraverso le due definizioni agevolate e quindi si dovrà passare attraverso il canale "ordinario" della riscossione, che faranno lievitare ancor di più il conto finale.

Dal Mef, nel frattempo, precisano che si tratta di "circa il 20% in meno rispetto alle previsioni aggiornate dopo le prime scadenze", e il "lato consolida una tendenza al mancato adempimento ai pagamenti rateali delle somme dovute per la definizione agevolata che, fin dalle prime scadenze previste nell'anno 2019, era comunque superiore alla prima edizione della rottamazione".

Cifre messe nero su bianco dal ministero dell'Economia nella risposta della sottosegretaria Maria Cecilia Guerra all'interrogazione del senatore M5S Emiliano Fenu in commissione Finanze a Palazzo Madama che ha parlato di potenziale "bomba sociale", perché si va a innestare in una situazione in cui la liquidità di cittadini, professionisti e imprese è già sotto pressione per i rincari in corso.

Intanto, nelle scorse ore è arrivato il via libera in commissioni Bilancio e Affari costituzionali a un emendamento al Milleproroghe che permette di rientrare nei piani di dilazione – non riguarda, dunque, le sanatorie, quei debiti rateizzati per i quali è intervenuta la decadenza anteriormente alla data di inizio della sospensione dei termini di versamento delle cartelle. La nuova rateizzazione potrà riguardare le richieste presentate tra il 1° gennaio e il 30 aprile 2022 fino a un massimo di settantadue tranche mensili.

Il leader della Lega, intanto, è tornato a cavalcare il tema. "Mi prendevano in giro quando parlavo delle bollette, ora si sono accorti quanto sono pesanti. Servono 5-7 miliardi in manovra e la pace fiscale con rottamazione, ci sono milioni di cartelle che rischiano di essere un disastro, questi sono i temi che porteremo al tavolo del Cdm", aveva anticipato a RTL 102.5 Salvini, parlando di aumento bollette e cartelle.
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