Ora legale anche a novembre: la petizione degli scienziati vale 70 milioni di risparmi

Se venisse anticipato a marzo il ritorno all'ora pomeridiana di luce naturale in più i benefici potrebbero raddoppiare

Martedì 11 Ottobre 2022 di Giusy Franzese
Ora legale anche a novembre: la petizione degli scienziati vale 70 milioni di risparmi

Almeno 70 milioni di euro. Che potrebbero essere utilizzati per una spinta ai consumi e agli investimenti. Sarebbe questo il risparmio complessivo in Italia se si decidesse di prorogare l’ora legale fino a tutto novembre. Una bella cifra che potrebbe raddoppiare nel caso poi si anticipasse il passaggio primaverile tra l’ora solare e quella legale, includendo anche tutto marzo. Si tratta, è bene precisarlo, di primi calcoli ufficiosi basati sui consumi storici di elettricità dell’undicesimo mese dell’anno e poi ancora del terzo. Stime verosimili, che danno l’idea dei vantaggi in bolletta di una decisione da tempo auspicata da molti e rilanciata dall’appello lanciato dagli studiosi della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e da Consumerismo No Profit, pubblicato sulla rivista Lancet Regional Heath Europe. L’appello in una sola settimana, grazie ad una petizione sul sito change.org, ha già raccolto 58.000 firme. E le adesioni aumentano - è proprio il caso di dirlo - di ora in ora. «La proroga dell‘ora legale, almeno in via transitoria per 30 giorni, sarebbe un provvedimento di semplice attuazione che garantirebbe risultati certi e misurabili» spiega Alessandro Miani, presidente Sima . Estendendo l’ora legle a tutto l’anno «si acquisterebbe un’ora di luce naturale al giorno in più, per un totale di 147 ore» calcola Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro Pmi. 

I VANTAGGI

Non è la prima volta, dicevamo, che viene avanzata la proposta di abolire il passaggio all’ora solare. Perché spostare le lancette indietro di un’ora - evento quest’anno fissato nella notte tra il 29 e il 30 ottobre - provoca nei primi giorni disagi, disorientamenti, a volte insonnia. E poi le giornate invernali, già di per sè con minore luce, si accorciano. Ma mai come questa volta c’è una ragione in più: il risparmio energetico. Un toccasana per le bollette private e pubbliche, ma anche per il timore di restare a corto di approvvigionamenti di energia il prossimo inverno. Insomma, una sorta di alternativa ai razionamenti.

I risparmi indicati dai promotori dell’appello si riferiscono all’ora legale su 12 mesi, in base alle attuali tariffe stabilite dall’Arera, ovvero 0,66 centesimi a Kwh: 500 milioni di euro all’anno. D’altronde lo stesso gestore Terna a marzo scorso aveva calcolato che nei sette mesi di vigenza dell’ora legale ci sarebbero stati minori consumi per 420 milioni di kWh (equivalenti al fabbisogno medio annuo di circa 150 mila famiglie). Con un beneficio anche per l’ambiente pari a 200 mila tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera. «Dal 2004 il nostro Paese - sottolineava lo stesso comunicato - con l’ora legale ha risparmiato oltre 1,8 miliardi di euro e 10,5 miliardi di kWh di elettricità». I risparmi di energia aggiuntivi tra novembre e marzo, se fosse in vigore l’ora legale, secondo i calcoli non ufficiali di Terna sarebbero pari a 300 milioni di kwh. E ovviamente, essendo le giornate di dicembre-gennaio e febbraio di per sé avare di luce solare, i risparmi sarebbero concentrati soprattutto sui mesi di novembre e marzo. Di qui la stima di almeno 70 milioni di euro, in base alle attuali tariffe della luce, per ognuno dei suddetti mesi. 

Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre, 09:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA