"No Green Pass", flop delle fiaccolate organizzate in 12 città. In piazza anche la Lega

Giovedì 29 Luglio 2021
"No Green Pass", flop delle fiaccolate organizzate in 12 città. In piazza anche la Lega
(Teleborsa) - Meno di mille a Roma, gruppi sparuti, composti da non più di 200 persone in ognuna delle altre 11 città, a Milano a Santa Teresa di Gallura. "Eravamo pochi ma buoni" si consolano i partecipanti. Mentre ieri si è registrata un'affluenza record, con file chilometriche, all'hub vaccinale di Roma Termini, continua senza particolare seguito l'ondata "No Pass" nelle piazze italiane contro la decisione del Governo che dal 6 agosto prossimo ha reso obbligatorio il lasciapassare verde per una serie di attività. Dopo i gruppi legati ai complottisti di QAnon e una piccola rappresentanza dei ristoratori di "Io Apro", ieri sera è stata la volta del "Comitato libera scelta". Sebbene il gruppo, che su Facebook conta 2800 "seguaci", si autodefinisca "apartitico e apolitico, aperto a chiunque intenda sostenere la piena libertà di scelta in materia sanitaria", nei fatti ieri, tra fake news gridate al megafono e insulti al presidente del Consiglio Mario Draghi, ha visto schierati tutti i principali esponenti della Lega.

Tra i parlamentari scesi in piazza per la fiaccolata di Roma i leghisti Armando Siri, Guido Martini, Claudio Borghi, Alberto Bagnai, Alessandro Pagano, Simone Pillon. Ma anche l'ex cinquestelle fondatore del movimento "Italexit" Gianluigi Paragone e personaggi come Vittorio Sgarbi. Tutti immersi nella folla rigorosamente senza mascherina.

"Io non lo faccio perché ho paura del vaccino. Non abbiamo nessuno certezza che il vaccino sia stato testato. Io non voglio il vaccino, saranno fatti miei" ha affermato Sgarbi nel suo intervento. "Grazie al fatto che noi siamo al governo, oggi per i mezzi, a scuola e sul lavoro il Green Pass non è passato – ha affermato Siri –. Stare fuori non serve a niente. Se voi siete qui e ci aiutate, noi siamo più forti. Dobbiamo essere tanti. Dobbiamo essere intelligenti e non farci strumentalizzare. Ci vogliono dati, logica e visione. Se questa è la piazza delle libertà, noi siamo per la libertà di tutti. Noi combatteremo fino alla fine perché questo Green pass non venga applicato ulteriormente". In realtà come ha, tra l'altro, spiegato lo stesso leader della Lega Matteo Salvini la decisione sull'annunciata estensione del Pass a scuola e trasporti è stata semplicemente rimandata in attesa di valutare i dati sui contagi e, se la situazione non migliora, con tutta probabilità la misura verrà confermata.


Nel giorno in cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto un appello alle forze politiche a continuare "a lavorare nella doverosa considerazione del bene comune del Paese" e a non smarrire "la consapevolezza dell'emergenza che tuttora l'Italia sta attraversando, dei gravi pericoli sui versanti sanitario, economico e sociale", è stata forte la condanna del mondo politico alla partecipazione della Lega e di altri esponenti alla fiaccolata. "Totalmente sbagliata la partecipazione della Lega nella piazza no vax di stasera. Non ci si rende conto di quanto stiamo ancora oggi rischiando la recrudescenza della pandemia e dello sforzo del Governo nell'introdurre misure che possano consentire di lasciare aperte le attività produttive" ha affermato il ministro delle Politiche agricole e capo delegazione del M5S, Stefano Patuanelli.

"A scendere in piazza per manifestare contro il Green Pass e le scelte del Governo sui vaccini sono stati esponenti di primo piano della Lega come Borghi, Bagnai e Siri. In queste manifestazioni – ha sottolineato il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro – sono state lanciate accuse pesanti nei confronti di un Governo in cui la Lega è presente con tre ministri e pronunciati slogan irripetibili contro il Presidente Draghi. Nulla da dire Salvini? Condivide questi comportamenti e le parole d'ordine di queste piazze? Ci aspettiamo per coerenza e lealtà nei confronti del Governo e della maggioranza una chiara e inequivocabile presa di distanza".

"Nelle piazze no vax e contro il green pass di ieri per fortuna c'era poca gente. Spero sia il segnale di un Paese che comprende, come la stragrande maggioranza degli italiani ha già compreso, che l'appello del presidente Mattarella è straordinariamente giusto e significativo – ha commentato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini –. A chi è sceso in piazza chiedo cosa deve ancora succedere in questo Paese, che ha pagato con oltre 120mila morti un prezzo drammatico in questa pandemia. Il vaccino è lo strumento, lo dicono tutti gli scienziati, che ci permette di tutelare la nostra salute e quella degli altri. Esponenti leghisti come Borghi e Siri, che scendono in piazza legittimamente: se fossero coerenti dovrebbero chiedere le dimissioni degli esponenti della Lega al Governo, visto che il provvedimento sul green pass è stato approvato anche dai loro ministri".

Per tutta la giornata di ieri sono stati svolti controlli ai caselli per scongiurare la presenza di "infiltrati" di movimenti e gruppi, dall'estrema destra agli antagonisti alla manifestazione romana. Una iniziativa che si lega a quanto detto nei giorni scorsi dal ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, che aveva affermato che il Viminale segue con molta attenzione le iniziative dei "No Green Pass" affidando i controlli anche a Digos e Scientifica.

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