Mutui, tasso variabile più caro del fisso: il sorpasso storico. Quale conviene ora?

Venerdì 10 Febbraio 2023 di Mario Landi
Mutui, il tasso variabile più caro del fisso: il sorpasso storico. Quale conviene ora?

Rate sui nuovi mutui a tasso fisso «destinate a raddoppiare» e rincari del 31% per quelli a tasso variabile. A fare i calcoli è la Fabi che in un rapporto sull'impatto del rialzo del costo del denaro al 3% appena deciso dalla Bce, fa il punto su come è cambiato il credito alle famiglie del nostro Paese e come potrebbero evolvere i tassi d'interesse. Ma la novità assoluta è un'altra: con l’Euribor salito al 2,57% e il tasso Eurirs a 30 anni al 2,37%, il mutuo variabile a parità di spread costa di più: un sorpasso storico rispetto al fisso, non accadeva dal 2008. 

Superbonus 110 villette, stop alla proroga fino a giugno. Salvi bar e ristoranti: ok ai tavoli all'aperto. Ecco tutte le misure

Come calcolarlo

L'aumento dei tassi di 50 punti da parte della Bce comporterà un rialzo della rata di un mutuo medio (140mila euro per un immobile dal valore di 200mila euro) fra i 33 e i 43 euro.

Questa la simulazione di MutuiOnline secondo cui la forbice fra tassi variabili e fissi si sta oramai chiudendo su livelli inferiori ai 50 punti base. Sui 10 anni infatti il tasso è 3,8% nel primo caso e 4,1% nel secondo. E così nel caso di tasso variabile a 10, 20 e 30 anni, l'importo della rata mensile per un mutuatario impiegato di 40 anni, sarebbe rispettivamente di 33, 36 e 39 euro a quota 1408, 891 e 636 euro.

Nel caso invece di tasso fisso un nuovo mutuo fisso a 10 anni aumenterebbe la sua rata di 33 euro a 1424 euro, il 20 anni di 43 euro a 835 euro, il trentennale di 38 euro a 636 euro. L'aumento dei tassi fa salire anche il rendimento, che lo Stato deve riconoscere ai sottoscrittori di Bot, Btp, Cct. Secondo le stime dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio (Upb), l' authority italiana dei conti pubblici, un aumento stabile del differenziale di 100 punti aumenta la spesa pubblica di 19 miliardi in tre anni: 2,5 miliardi nel 2023, 6,7 miliardi nel 2024, 10,1 miliardi nel 2025.

 

Quale scegliere

In queste condizioni, sono i mutui a tasso fisso quelli più convenienti. La rata variabile, dando per scontato che la Bce continuare ad aumentare il costo del denaro, crescerà ancora e avrà un impatto pesante sulle tasche dei risparmiatori. Quindi, per chi deve fare un mutuo oggi, la scelta è pressochè scontata. Diverso, il caso, per chi è alla fine del piano di ammortamento: in questo caso la scelta migliore è conservare la formula già attiva. Più complessa la situazione per chi, invece, deve passare dal variabile al fisso: bisognerà fare bene i calcoli per evitare brutte sorprese. 

 

I rischi

Chi decide di stipulare un mutuo a tasso variabile deve conoscere anche i rischi. «È importante che i mutuatari variabili siano consapevoli della sostenibilità dei mutui che sottoscrivono e quindi dei rischi a cui si espongono se i tassi andassero a convergere verso i livelli americani rispetto alla certezza dello sposare un tasso fisso», evidenzia Alessio Santarelli, amministratore delegato MutuiOnline, a "Il Sole 24 Ore". «L’impennata dei tassi e la convergenza tra fisso e variabile ha compresso nel 2023 le richieste di mutui a tasso variabile che a gennaio rappresentavano solo il 13% del totale, un crollo rispetto al 60-70% dell'estate scorsa, sommando variabile puro e variabile con cap. Alcuni clienti continuano a preferire il variabile, una scelta che a prima vista è più coraggiosa, ma che dal punto di vista finanziario nel lungo periodo può essere la più vincente».

Agevolazione under 36 anche nel 2023

Mutui agevolati per gli under 36 anche nel 2023. Il cosiddetto "bonus prima casa" introdotto dal decreto Sostegni bis pubblicato in Gazzetta ufficiale nel maggio 2021 è stato infatti prorogato dalla Legge di Bilancio varata dal governo a guida Giorgia Meloni. Questo tipo di aiuto in un momento economicamente complesso come quello attuale è considerato determinante e rende più evidente il ruolo che può avere lo Stato, che si fa garante dei giovani per l'acquisto di un immobile o per la sua ristrutturazione. Tuttavia, al netto del rifinanziamento della misura, bisogna ovviamente rispondere a dei requisiti per accedere alle agevolazioni.

Per beneficiare del sostegno statale, oltre a non aver compiuto 36 anni (nel caso in cui si tratti di una coppia è sufficiente che uno dei due contraenti non l'abbia fatto) e a non superare il reddito annuale di 40.000 euro, il mutuo ipotecario non deve eccedere la cifra di 250.000 euro. Inoltre, come precisato, non è consentito l'accesso alla misura per coloro i quali risultano già proprietari di altri immobili ad uso abitativo

Ultimo aggiornamento: 16:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci