Mutui under 36, agevolazioni estese anche nel 2023: ecco i requisiti necessari per il "bonus prima casa"

Le novità legate al cosiddetto "bonus prima casa"

Lunedì 6 Febbraio 2023
Mutui under 36, agevolazioni estese anche nel 2023: ecco i requisiti

Mutui agevolati per gli under 36 anche nel 2023. Il cosiddetto "bonus prima casa" introdotto dal decreto Sostegni bis pubblicato in Gazzetta ufficiale nel maggio 2021 è stato infatti prorogato dalla Legge di Bilancio varata dal governo a guida Giorgia Meloni.

Questo tipo di aiuto in un momento economicamente complesso come quello attuale è considerato determinante e rende più evidente il ruolo che può avere lo Stato, che si fa garante dei giovani per l'acquisto di un immobile o per la sua ristrutturazione. Tuttavia, al netto del rifinanziamento della misura, bisogna ovviamente rispondere a dei requisiti per accedere alle agevolazioni.

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LE AGEVOLAZIONI
Andiamo però con ordine. Il sostegno per l'acquisto di una prima casa da parte degli under36 è stato rinnovato alla fine dello scorso anno per tutto il 2023, e consiste nella garanzia da parte dello Stato - attraverso la Consap, concessionaria assicurativa istituzionale - per la copertura fino all'80% della quota capitale relativa al finanziamento concesso dalla banca. Non si tratta però dell'unica misura varata. Accanto al contributo economico è infatti prevista anche l'esenzione dalle imposte di registro, tanto quella ipotecaria quanto quella catastale. Inoltre, nel caso in cui l'immobile oggetto della compravendita dovesse essere soggetto a Iva perché ottenuta direttamente dal costruttore, viene concesso anche un credito d'imposta pari all'ammontare del tributo corrisposto per l'acquisto. Per di più, gli acquirenti che non hanno compiuto 36 anni di età beneficiano anche dell'esenzione dall'imposta sostitutiva per i finanziamenti erogati per la costruzione o la ristrutturazione della casa e l'acquisto di immobili adibiti ad uso abitativo. 

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I REQUISITI
Per beneficiare del sostegno statale, oltre a non aver compiuto 36 anni (nel caso in cui si tratti di una coppia è sufficiente che uno dei due contraenti non l'abbia fatto) e a non superare il reddito annuale di 40.000 euro, il mutuo ipotecario non deve eccedere la cifra di 250.000 euro. Inoltre, come precisato, non è consentito l'accesso alla misura per coloro i quali risultano già proprietari di altri immobili ad uso abitativo. Uniche eccezioni sono rappresentate da abitazioni ricevute in eredità (anche quando risultano essere in comunione con gli eredi) e dagli immobili in uso a titolo gratuito a genitori o fratelli. Non solo, il decreto Sostegni bis stabilisce che per accedere all'agevolazione sui mutui è necessario che l'abitazione in via di acquisizione sia situata nel comune di residenza. Se così non fosse però, è sufficiente che i diretti interessati - dopo l'acquisto - si mettano in regola entro i 18 mesi successivi dalla stipula. Ovviamente però l'immobile non deve avere caratteristiche di lusso (e deve trovarsi sul territorio nazionale), tant'è che risultano escluse le categorie catastali "abitazioni di tipo signorile" (A1), le "ville" (A8) e "castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici" (A9).

Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio, 13:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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