Mia, cosa è il nuovo Reddito di cittadinanza. Requisiti, a chi spetta, Isee e importi: ecco cosa cambia

Lunedì 6 Marzo 2023
Mia, cosa è il nuovo Reddito di cittadinanza. Requisiti, a chi spetta, Isee e importi: ecco cosa cambia

Mia al posto del Reddito di cittadinanza. La Misura per l'inclusione attiva partirà da agosto e sarà diverso a seconda della situazione familiare sia per importo che per durata. Le famiglie senza persone occupabili dovrebbero prendere un importo più alto ed averlo più a lungo mentre le famiglie con persone occupabili dovrebbero avere al massimo 375 euro al mese (contro i 500 attuali) ed al massimo per un anno contro i 18 mesi delle famiglie povere senza occupabili. La stretta arriva anche sul tetto Isee per avere diritto al sussidio che dovrebbe scendere a 7.200 euro dai 9.360 attuali.

Il reddito di cittadinanza potrà essere comunque chiesto fino al 31 agosto 2023 e potrà essere erogato al massimo solo fino a fine anno. Il provvedimento in 12 articoli separa le platee tra famiglie con over 60, minori o disabili e quelle senza queste categorie.

 

A chi spetta 

La Mia continuerà ad essere indirizzata alle famiglie in condizione di povertà senza persone occupabili, con almeno un minorenne o un anziano o un disabile: considerando i nuclei composti da una sola persona l’importo minimo dovrebbe restare di 500 euro più il contributo per l’affitto che oggi è pari a un massimo di 280 euro, le cifre come accade adesso dovrebbero essere poi calcolate in base alla composizione della famiglia e riconosciute per 18 mensilità.

Anche in presenza dei cosiddetti occupabili, coloro che possono reinserirsi nel mondo del lavoro e che percepiscono il reddito di cittadinanza con la scadenza dei 7 mesi fissati dalla Legge di Bilancio, sarà possibile beneficiare della Mia, ma in una versione ridotta per importo e per numero di mensilità: si parla di una riduzione a 375 euro dell’importo base e di una durata non superiore ad un anno.

Formazione minori

Anche i minorenni con almeno 16 anni saranno tenuti all'obbligo di partecipazione attiva, formazione e lavoro nel nuovo sussidio contro la povertà se non impegnati in un percorso di studi. È quanto emerge dalla bozza di riforma del Rdc. Nel Mia sono tenuti a questo obbligo «tutti i componenti il nucleo familiare maggiorenni ovvero minorenni che abbiano adempiuto agli obblighi scolastici». Sono esclusi dall'obbligo i beneficiari della Mia over 60, nonché i componenti con disabilità. Possono essere esonerati dall'obbligo i componenti con carichi di cura (figli minori di tre anni di età o disabili in condizioni di gravità).

 

Requisiti, dall'Isee alla residenza

La novità più importante, come detto, riguarda la soglia Isee per l’accesso: oggi è fissata a 9.360 euro per il Reddito di cittadinanza, ma con con la Mia scenderà a 7.200 euro: il diverso importo dal punto di vista pratico si traduce in una importante riduzione della platea. Per coloro che ne avranno diritto, la scala di equivalenza, cioè i valori che determinano l’importo finale in base al numero di componenti, sarà più generosa. Cambiano anche le regole sulla residenza, alla luce della posizione dell'Europa, gli anni di permanenza in Italia dovrebbero passare da 10 a 5 e con questa modifica nuovi cittadini e cittadine potranno beneficiare della misura di sostegno.

 

Importi e contratti

I datori di lavoro privati che assumeranno i beneficiari della Misura di inclusione sociale che sostituirà il Reddito ci cittadinanza con un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato potranno avere l'esonero dal versamento del 100 per cento dei complessivi contributi previdenziali per un periodo massimo di 24 mesi. Lo si legge nella bozza di riforma del Reddito di cittadinanza nella quale si sottolinea che il limite massimo è di 8mila euro l'anno e che sono esclusi i contributi Inail. Resta ferma l'aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche. Nel caso di licenziamento del beneficiario della MIA effettuato nei trentasei mesi successivi all'assunzione, il datore di lavoro è tenuto alla restituzione dell'incentivo fruito. Per i contratti a termine o stagionali è riconosciuto l'esonero del 50% dei contributi previdenziali per la durata massima di un anno con il limite massimo di importo pari a 4.000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile. Questo incentivo è riconosciuto esclusivamente al datore di lavoro che inserisce l'offerta di lavoro nel sistema informativo della Mia. Un incentivo è riconosciuto anche alle agenzie per il lavoro per ogni soggetto assunto «a seguito di specifica attività di mediazione effettuata mediante l'utilizzo della piattaforma digitale per la presa in carico». Il beneficio vale il 10% di quanto riconosciuto al datore di lavoro (decurtato dal suo).

 

I costi 

«Il Reddito di cittadinanza è costato complessivamente circa 1.078 euro ad ogni famiglia italiana che con i propri soldi lo ha finanziato. Senza entrare nel merito delle questioni politiche, riteniamo senza dubbio necessario intervenire su tale sussidio al fine di superarne le criticità ma soprattutto per evitare quegli abusi e quegli squilibri che fino ad oggi hanno contraddistinto il Reddito di cittadinanza. È importante dunque che qualsiasi nuova misura allo studio del Governo preveda una lotta serrata alle truffe e alle illegalità che, in tema di sussidi, pesano sull'intera collettività e sulle casse pubbliche». Così il presidente Carlo Rienzi giudica le ipotesi allo studio per sostituire con il Mia il Reddito di cittadinanza «costato fino ad oggi alle casse statali 27,8 miliardi di euro».

Più nel dettaglio, annota ancora il Codaconsm nel suo primo anno di vita sono stati erogati sussidi Rdc per 3,9 miliardi di euro di cui hanno beneficiato 1,1 milioni di famiglie e 2,7 milioni di italiani. Nel 2020 la spesa per il Rdc è salita a 7,14 miliardi di euro (1,57 milioni di nuclei, 3,69 milioni di persone) per raggiungere quota 8,79 miliardi nel 2021. Lo scorso anno il sussidio è costato allo Stato 7,99 miliardi di euro ed è stato destinato a 3,66 milioni di italiani. L'importo medio mensile erogato ai beneficiari di Reddito di cittadinanza è aumentato negli anni del +12%, passando dai 492 euro del 2019 ai 551 euro del 2022. E con riferimento all'ultimo anno, il 2022, la regione con più famiglie con almeno una mensilità è stata la Campania con 353.795 nuclei che hanno percepito il Reddito, 877.115 persone coinvolte e un assegno medio più alto (617,16 euro). Oltre 300mila famiglie hanno avuto almeno una mensilità anche in Sicilia.

Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 08:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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