Meloni, effetto sulle Borse: Piazza Affari diventa regina d'Europa con il nuovo governo e la caduta del gas

Anche lo spread tra Btp e Bund è in calo. Nomisma: «Risvolti positivi sulle bollette»

Martedì 25 Ottobre 2022
Effetto Meloni: Borsa su e Piazza Affari regina d'Europa con il nuovo governo e la caduta del gas

 Prima seduta dopo la costituzione del governo Meloni ampiamente positiva per la Borsa di Milano, con l’indice Ftse Mib che ha chiuso con un guadagno di quasi il 2% sfiorando quota 22mila. Ha sicuramente inciso il fatto che il prezzo del gas ad Amsterdam ha sfondato verso il basso il tetto di 100 euro, ma non v’è dubbio che Piazza Affari con l’esordio del nuovo governo aveva un motivo in più per fare festa. Non a caso il listino milanese è risultato il più dinamico tra i mercati azionari del Vecchio Continente: tutti comunque positivi, ma non come Milano. Basti osservare che Londra ha guadagnato solo lo 0,6% nel giorno della proclamazione di Rishi Sunak quale nuovo leader del Partito Conservatore e premier britannico in pectore.

Poco convinta anche la Borsa di Amsterdam, in rialzo marginale dello 0,1% appesantita dalla flessione accusata dai titoli tecnologici asiatici per i timori che da giorni aleggiano sull’economia cinese.

MENO TENSIONE

D’altra parte non è per caso che lo spread tra Btp e Bund tedeschi ha chiuso a 224 punti base rispetto ai 232 della conclusione di venerdì, con il rendimento per il titolo decennale del Tesoro sceso al 4,56%. Un calo di tensione che va senz’altro ascritto al plauso per la composizione del governo Meloni da parte di quanti temevano che l’eccessiva componente politica avrebbe potuto in un certo senso compromettere il cammino virtuoso sul fronte economico intrapreso dal governo Draghi.

LIVELLI MINIMI

A parte il caso di Piazza Affari, va detto che le principali Borse sono state sostenute soprattutto dal crollo del future sul metano con consegna novembre che ha chiuso a 99 euro al Megawattora (dopo aver toccato 96,5 euro) in ribasso del 12%, posizionandosi sui livelli minimi da metà giugno, quando aveva cominciato l’impennata fino a raggiungere 349 euro verso la fine di agosto.
«La vera notizia della giornata sui mercati europei è che il prezzo del gas è sceso sotto la soglia dei 100 euro e quindi le bollette almeno per ora smetteranno di aumentare, anzi si prevede una riduzione nei prossimi mesi», ha commentato il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli. «In Italia, ma anche in Europa - ha quindi aggiunto - dovremmo fare più sistema per estrarre il gas e produrre energia. Importare il Gnl dal Texas è assurdo, con tutto il metano che c’è nel sottosuolo olandese e in Norvegia. Per non dire del fatto che la Libia ne è gonfia».

L’INCOGNITA INVERNO

Lo scivolone del prezzo di ieri è dovuto alla circostanza che le scorte europee sono ormai complete e che l’ottobre più caldo di quanto non fosse atteso non ha fatto ancora accendere i termosifoni. Quindi, c’è meno richiesta di metano per cui Tabarelli dice bene che ciò ridurrà il caro-bollette. Ma in Piazza Affari non si fanno più che tante illusioni. Quando arriverà il freddo e si accenderanno le caldaie, il prezzo salirà di nuovo. Se l’inverno avrà molti giorni di gelo, senza il gas russo a fine febbraio o ai primi di marzo avremo probabilmente esaurito le scorte. Quindi, dovremo tagliare i consumi fino ad arrivare, nella peggiore delle ipotesi, a qualche razionamento obbligato. E sarà allora che si capirà quanto efficace è la strategia di deterrenza progettata dal governo Draghi e completata dal governo Meloni.

 

Ultimo aggiornamento: 26 Ottobre, 08:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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