Manovra, la Ue non boccia l'Italia. Ma l’ok è rimandato a maggio

Giovedì 21 Novembre 2019 di Antonio Pollio Salimbeni
Manovra, la Ue non boccia l'Italia. Ma l’ok è rimandato a maggio

BRUXELLES Non è chiusa la partita della legge di bilancio 2020 per l’Italia. Nel senso che la Commissione Ue ha rimandato a metà maggio il giudizio definitivo perché «è a rischio di deviazione significativa dal percorso di aggiustamento” dei conti pubblici sia nel 2019 che nel 2020. Non solo: non è previsto rispetterà la regola di riduzione del debito in entrambi gli anni. Ma dato che le decisioni comunitarie sui bilanci pubblici possono essere prese solo sulla base dei dati “chiusi”, occorre aspettare la primavera per vedere come vanno le cose.

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D’altra parte lo scarto da colmare per il 2020, se le stime della Ue fossero effettivamente confermate nella realtà e il governo nulla facesse nel frattempo, potrebbe essere non enorme: poco più di 5 miliardi (0,3% del pil), probabilmente molto meno. Tuttavia questa è una cifra al momento astratta perché troppe sono le variabili in gioco: dipenderà dall’attuazione del bilancio 2020, dalle effettive entrate, dalle effettive spese e dall’andamento della crescita. La Commissione «invita le autorità italiane a prendere le misure necessarie per assicurare che il bilancio 2020 sarà conforme al patto di stabilità e a usare ogni guadagno inaspettato per ridurre il debito/Pil» che aumenterà al 136,8% nel 2020 (invece di calare).

Tuttavia Bruxelles non chiede di agire adesso, in linea con l’inclinazione positiva verso l’Italia e la tradizionale cautela politica. «Non stiamo dicendo che lo sforzo per prendere misure deve essere fatto immediatamente, rivaluteremo la situazione italiana in primavera», ha precisato il vicepresidente Valdis Dombrovskis. Le misure, indica la Commissione, vanno prese «nel quadro del processo di bilancio nazionale». Significa che non c’è fretta, che il giudizio è sospeso fino a metà maggio. Fondamentali saranno i dati dei conti 2019 a fine aprile e le nuove stime macroeconomiche Ue a inizio maggio. Il Tesoro parla di «via libera al progetto di bilancio». Fonti del Mef indicano che «la verifica del consuntivo per il 2019 avverrà nella prossima primavera, tutto ciò non ha nulla a che fare con il giudizio sulla manovra per il 2020». 

CASO DIVERSO
La cosa certa è che l’Italia si trova lontanissima dalla situazione di un anno fa. Il progetto di legge di bilancio non ritenuto platealmente in contrasto con le regole Ue, ma si è in presenza di un rischio che potrebbe non materializzarsi. Tuttavia l’Italia non è la sola a trovarsi in tale situazione. La condivide con altri 7 Stati: Belgio, Spagna, Francia, Portogallo, Slovenia, Slovacchia e Finlandia. Il caso dell’Italia si distingue dagli altri, però. Dice la Commissione: «Mentre nessuno Stato membro dell’area euro fronteggia rischi di sostenibilità nel breve termine, la sostenibilità di breve termine delle finanze pubbliche italiane continua ad apparire vulnerabile ad aumenti del costo delle emissioni di debito». Anche di qui la preoccupazione. «Gli sforzi dell’Italia vanno perseguiti e accentuati per affrontare i problemi strutturali che riguardano produttività, lo farò presente negli incontri con Mattarella, Conte e Gualtieri (oggi a Roma -ndr). E occorre continuare a essere vigili sul debito pubblico per il suo effetto valanga perchè ciò è necessario per l’Italia e per l’integrità della zona euro».

LA RICHIESTA
La richiesta di flessibilità per le spese per il riassetto idrogeologico e le infrastrutture stradali viene riconosciuta: vale lo 0,2% del Pil (3,6 miliardi).

Ma questo non cambia la posizione di «rischio di deviazione significativa».. Bruxelles poi rileva le misure anti-evasione «fondate su misure già adottate negli ultimi anni come la fatturazione elettronica» e quelle relative al«le compensazioni indebite dei crediti d’imposta e alle frodi nel settore carburanti». Questa la conclusione: si «adotta un approccio più favorevole alla crescita, destinando risorse per ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e intensificare ulteriormente la lotta all’evasione». 

Ultimo aggiornamento: 07:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA