Manovra, domani il testo in Aula: soppressa la norma sul Pos, spunta il reddito alimentare

Mercoledì 21 Dicembre 2022
Manovra, domani il testo in Aula: soppressa la norma sul Pos, spunta il reddito alimentare
(Teleborsa) - Si è concluso l'esame della Commissione Bilancio della Camera sugli emendamenti alla manovra varata dal governo. Mandato ai relatori Paolo Trancassini, Roberto Pella e Silvana Comaroli che porteranno il testo in Aula domani con il voto di fiducia atteso invece per venerdì. Salta lo scudo penale per alcuni reati tributari presentato dalla maggioranza, novità sulla revisione del reddito di cittadinanza e il bonus cultura per i 18enni, confermati gli interventi contro il caro energia mentre parte la sperimentazione del reddito alimentare.

In commissione è stato approvato l'emendamento alla manovra che sopprime la modifica introdotta nella stessa legge di bilancio con cui si introduceva un tetto di 60 euro entro il quale i commercianti avrebbero potuto rifiutare transazioni col pos senza incorrere in sanzioni. Per trovare soluzioni per mitigare i costi delle transazioni elettroniche fino a 30 euro a carico degli esercenti ci sarà un tavolo permanente tra le categorie interessate e qualora non si arrivi ad un "livello dei costi equo e trasparente" scatta per i prestatori dei servizi di pagamenti e le banche un "contributo straordinario" destinato a misure per contenere l'incidenza dei costi a carico degli esercenti.

Parte intanto la sperimentazione nelle città metropolitane del "reddito alimentare" da destinare a chi è in povertà assoluta. È stato infatti approvato l'emendamento del Pd alla manovra che prevede un fondo da 1,5 milioni nel 2023 e 2 milioni nel 2024: saranno distribuiti pacchi realizzati con i prodotti invenduti della distribuzione alimentare "da prenotare mediante un'applicazione e ritirare presso uno dei centri di distribuzione ovvero ricevere nel caso di categorie fragili". In un decreto del ministero del Lavoro, da emanare entro 60 giorni, verranno definiti le modalità attuative, la platea e il coinvolgimento del terzo settore.

Approvato anche un emendamento che proroga lo smart working per i lavoratori fragili, sia nel pubblico che nel privato, fino al 31 marzo, anche esercitando - se necessario - un'altra mansione. Non si citano i genitori di figli under14 (che fino a fine mese possono usufruire della misura). Il datore di lavoro, si legge, assicura lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile "anche attraverso l'adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi vigenti, senza alcuna decurtazione della retribuzione in godimento".

Per quel che riguarda il Reddito di Cittadinanza, non dovrà più essere "congrua" la prima offerta che - rifiutata - fa perdere il diritto al reddito di cittadinanza. L'emendamento approvato in Commissione sopprime infatti la parola "congrua" dal testo della norma che prevede che i beneficiari del Reddito decadano dal beneficio qualora non accettino la prima offerta di lavoro congrua. I giovani tra i 18 e i 29 anni devono aver completato gli adempimenti formativi per non perdere il diritto ad incassare il Rdc. I beneficiari del Rdc "occupabili" devono frequentare per sei mesi un corso di formazione o riqualificazione professionale, pena la decadenza dal beneficio per l'intero nucleo familiare.

Via libera alla revisione della App18, il bonus per i 18enni: al suo posto arrivano due nuovi bonus, basati sul reddito e sul merito. Per i maggiorenni arrivano una 'Carta della cultura Giovani', per i residenti nel territorio nazionale appartenenti a nuclei familiari con Isee fino a 35mila euro, assegnata e utilizzabile nell'anno successivo a quello del compimento di 18 anni; e una 'Carta del merito' per chi si è diplomato con 100 centesimi. Valgono 500 euro ciascuna e sono cumulabili.

Infine, per quel che riguarda l'energia – il capitolo che assorbe 21 dei 35 miliardi complessivi – il testo che arriva alla Camera prevede interventi per tutelare dal caro-energia famiglie e imprese nel primo trimestre del 2023: ci sono il taglio degli oneri impropri delle bollette, il bonus sociale (con soglia Isee alzato a 15mila euro), il credito d'imposta rafforzato per le imprese. In arrivo anche la stop fino al 31 gennaio 2023 dei distacchi del gas, l'estensione dell'Iva al 5% al teleriscaldamento e l'Iva al 10% per i pellet.

© RIPRODUZIONE RISERVATA