Manovra, stretta sugli appalti e più oneri anche per i condomini

Mercoledì 20 Novembre 2019 di Luca Cifoni
Manovra, stretta sugli appalti e più oneri anche per i condomini

Si inizia a votare: mentre al Senato è ancora in corso la cernita degli emendamenti al disegno di legge di Bilancio, la commissione Finanze della Camera si pronuncia da oggi sugli articoli del decreto fiscale e sulle relative proposte di modifica. E il governo dovrà iniziare a scoprire le carte su alcuni nodi, a partire dall'articolo 4 del provvedimento: quello che prevede l'obbligo per le imprese di versare le ritenute fiscali al posto dei propri fornitori. Una norma pensata per sventare l'evasione di finte cooperative ed altri soggetti di dubbia affidabilità, ma che ha scatenato le critiche del mondo produttivo per l'impatto in termini di adempimenti per gli onesti.

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LA PENALIZZAZIONE
A ben vedere però quella norma rischia di penalizzare non solo le aziende ma anche altre realtà come quella dei condomini e quindi delle famiglie. Il nuovo obbligo ha infatti una valenza molto generale, come segnala la stessa relazione illustrativa. Dunque non si parla solo di appalti in senso stretto ma in generale di contratti. E i committenti non sono solo gli imprenditori, ma tutti i sostituti d'imposta residenti nel territorio nazionale. Questa formulazione, come ha già fatto notare Confedilizia, fa sì che risultino inclusi anche i condomini. I quali dovrebbero quindi assumersi l'onere di effettuare le ritenute fiscali sui lavoratori impegnati ad esempio per lavoro di ristrutturazione o giardinaggio o altro, con conseguenti maggiori oneri che inevitabilmente si rifletterebbero sui proprietari. Da qui la richiesta di Confedilizia di cancellare l'articolo (lo ha chiesto anche Confindustria) o quanto meno esentare i condomini dal nuovo obbligo. Sempre Confedilizia spinge anche per correttivi alla legge di Bilancio, a partire dalla proroga dell'applicazione della cedolare secca (al 21 per cento) per gli affitti dei negozi, in vigore solo per il 2019. Emendamenti in questo senso sono stati presentati sia da M5S che dal Pd e si attende ora il via libera del governo.

IL PRESSING
Matteo Salvini, intanto, torna a chiedere una «pace fiscale totale e globale per chiunque abbia una cartella d'Equitalia e dell'Agenzia delle Entrate».

Un condono? «Sì, un condono. Se devo scegliere fra il tassare i pannolini, l'insalata e i biscotti o fare un condono, scelgo tutta la vita il condono», sottolinea. Tornando alla legge di Bilancio, il pressing per correzioni riguarda anche altri temi. Ad esempio quello della spinta alle transazioni elettroniche. Il Pd ha presentato emendamenti per il totale azzeramento degli oneri in caso di pagamenti fino a 15 euro. Sullo stesso tema emerge qualche dettaglio sul meccanismo di cash-back voluto dal presidente del Consiglio Conte per incentivare la rinuncia al contante: i punti accumulati dai consumatori dipenderebbero oltre che dagli importi anche dal tipo di prodotto o servizio acquistato, con l'obiettivo di favorire ad esempio le spese per l'idraulico o il meccanico. Il rimborso potrà arrivare a 2 mila euro l'anno. M5S sta premendo anche per l'introduzione di una nuova agevolazione: una detrazione fiscale del 50 per cento per l'acquisto di airbag per la moto o altri dispositivi di protezione. L'obiettivo è limitare gli effetti tragici di incidenti che spesso coinvolgono i giovani. Infine un emendamento trasversale proveniente dalla commissione Infanzia propone lo stanziamento di un milione per formare gli insegnanti nel contrasto al bullismo e al cyber-bullismo.

Ultimo aggiornamento: 12:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA