Italiani a tavola più consapevoli: in un mese di lockdown azzerati gli sprechi alimentari

Sabato 11 Aprile 2020
Italiani a tavola più consapevoli: in un mese di lockdown azzerati gli sprechi alimentari
Sprechi di cibo quasi azzerati. Sarà il fatto che in molti proprio non hanno voglia di fare le lunghe file per entrare nel supermercato, sarà che stando a casa tutto il giorno si apre più spesso il frigo e quindi è più semplice controllare cosa c'è, cosa manca, cosa è bene consumare subito perché sta per scadere. Sarà tutte queste cose, e magari anche altre, sta di fatto che gli italiani con l'emergenza coronavirus non sprecano quasi più cibo e consumano in maniera più sana e consapevole. È quanto emerge dal sondaggio realizzato dal Future food institute, centro di ricerca di Bologna, che ha voluto analizzare le abitudini alimentari e i comportamenti degli italiani a tavola in questo mese di lockdown.

La ricerca ha coinvolto, dal 1 al 10 aprile, 1000 persone in tutta Italia, per lo più tra i 30 e i 50 anni (60%), residenti in città medio grandi (70%) e che hanno effettuato acquisti di generi alimentari nel supermercato più vicino a casa (62%). Gli italiani stanno rispettando le regole del lockdown anche a tavola: l'acquisto di pesce fresco è diminuito del 40% rispetto a un mese fa, poiché più difficile da trovare, mentre per frutta e verdura, il 60% dichiara di consumarne in eguale quantità e il 30% dichiara di comprarne di più.

Complice la cucina casalinga e il maggior tempo a disposizione, Il 97% degli intervistati dichiara di essere più sensibile al tema dello spreco alimentare: il 37% spreca meno di prima e il 60% non butta via quasi nulla. Nel complesso, gli italiani mangiano in maniera più sana e regolare (60%), seduti a tavola in compagnia di familiari  e coinquilini (78%). Dati che dimostrano la capacità di affrontare questa emergenza sanitaria, razionalizzando gli acquisti e azzerando qualsiasi sperpero. Un insegnamento che sicuramente potrà essere d'aiuto anche a emergenza conclusa.

In termini economici il lockdown ha comportato un aumento degli acquisti di cibo: il 44% degli intervistati ammette di spendere di più preferendo gli acquisti di materie prime, a partire da farina e uova (+50%) e frutta e verdura (+30%), rispetto a prodotti confezionati (dolci - 40%). E di cosa gli italiani hanno sentito di più la mancanza in questa situazione di costrizione in casa? Soprattutto del caffè al bar e la pizza con gli amici il sabato sera, a conferma del tratto distintivo italiano del cibo come speciale momento di convivalità.

«I dati della nostra ricerca confermano alcuni capisaldi del Future Food Institute: l'importanza dell'apprendimento sul campo di alcune pratiche alimentari, prevale sull'incisività delle teorie» afferma la fondatrice del Future Food Institute, Sara Roversi. «Sapevamo di sprecare troppo e dovevamo ridurre gli sprechi, ma adesso lo stiamo sperimentando.
E lo stesso vale per la dieta mediterranea». 
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