Licenziamenti, salta la proroga al 28 agosto, Draghi: blocco solo per le aziende che usano la Cig ordinaria

Lunedì 24 Maggio 2021
Licenziamenti, salta la proroga al 28 agosto, Draghi: blocco solo per le aziende che usano la Cig ordinaria

Sulla proroga del blocco dei licenziamenti interviene direttamente Mario Draghi. Mette sul tavolo un compromesso tra le posizioni del ministro Andrea Orlando e quelle di Confindustria.

Il blocco rimarrà, ma solo per chi utilizzerà dal primo luglio la Cassa integrazione ordinaria. In cambio le imprese otterranno di non versare le addizionali sulla Cig fino alla fine dell’anno. Non solo. Confindustria ottiene anche la promessa di un intervento in tempi strettissimi sulla riforma degli ammortizzatori sociali. 


Andrea Orlando, il ministro del lavoro, tace. Dopo il blitz con il quale ha fatto approvare in consiglio dei ministri l’allungamento fino al 28 agosto del divieto di licenziare per le imprese che utilizzano la Cassa emergenziale Covid, e per quelle che dal primo luglio chiederanno la Cassa integrazione ordinaria, ha lasciato che a difendere la posizione fosse direttamente il Partito Democratico. Che si è mosso come fosse un sol uomo. Il segretario Dem, Enrico Letta, ha eretto via twitter un muro a difesa del ministro. «Sulla questione cruciale del blocco licenziamenti e della cig», ha scritto, «ho letto critiche superficiali e ingenerose nei confronti del ministro Andrea Orlando, che lavora, su un tema delicato per milioni di italiani, con tutto il nostro sostegno e apprezzamento». 


LE REAZIONI
Il vice segretario, Peppe Provenzano, ha sottolineato come nessuno può dire di non essere stato informato della norma, tanto che lo stesso Mario Draghi ne ha parlato nella conferenza stampa dopo il consiglio dei ministri. Ma la verità è che il fuoco di fila di Confindustria, che ha accusato lo stesso Orlando di aver tradito un patto avallato dallo stesso Draghi sui licenziamenti, ha colpito nel segno. Viale dell’Astronomia, è ormai convinta di aver legato le mani a Orlando. L’era dei blitz, insomma, sarebbe finita. 


Per tutta la giornata di ieri si sono inseguite le voci di un possibile stralcio della proroga del blocco dal decreto sostegni. La questione ha tenuto in stand by il provvedimento approvato giovedì scorso. Il testo ieri non era ancora stato bollinato dalla Ragioneria generale dello Stato e spedito al Colle per la firma del Capo dello Stato. I tecnici hanno lavorato per tutta la giornata alla ricerca del “compromesso” che potesse permettere a tutti di potersi dichiarare in qualche modo vincitori. Il Pd lo ha fatto, sostenendo che l’impostazione data da Orlando al provvedimento è stata mantenuta.

La soluzione partorita prevede che il blocco dei licenziamenti resti fino alla fine di agosto solo per le imprese che richiedono la Cassa integrazione ordinaria dal primo luglio prossimo. La giustificazione sarebbe nel fatto che, in base alla bozza della norma inserita nel decreto sui sostegni, le aziende sarebbero esentate dal pagare le addizionali del 9, 12 o 15% previste a seconda dei casi per chi utilizza questo strumento. Lo scambio, insomma, sarebbe tra un contributo dello Stato alla Cassa integrazione a fronte del divieto di licenziare. Verrebbe invece cancellata l’altra previsione della norma Orlando, quella che estende il blocco dei licenziamenti anche a chi chiede la Cassa emergenziale Covid entro fine giugno dalla data di entrata in vigore del decreto. Dunque per chi usa la Cassa Covid si torna alle regole del primo decreto sostegni, quello approvato dal Parlamento.

 
E che prevede la doppia uscita dal blocco dei licenziamenti e dalla cassa Covid-19 gratuita: 30 giugno per manifattura ed edilizia, 31 ottobre per tutti gli altri, essenzialmente terziario e piccole imprese, che rientrano nel campo di applicazione della Cig in deroga e del Fis (il fondo di integrazione salariale).Il compromesso non soddisfa del tutto Confindustria che però, come detto, ottiene altri due obiettivi: la promessa di una immediata riforma degli ammortizzatori sociali e una vigilanza del premier più stretta sulle mosse di Orlando. Chi invece va all’attacco sono i sindacati. Cgil, Cisl e Uil hanno definito «pericolosa» la posizione di Confindustria che si «ostina a rifiutare il blocco dei licenziamenti». 
 

Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 01:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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