Legge di bilancio 2023, per l'assegno unico aumenti da gennaio: più pesanti per chi ha figli.

Reddito di cittadinanza: gli "occupabili" fuori dopo tre anni

Giovedì 17 Novembre 2022 di Luca Cifoni
Assegno unico, aumenti da gennaio: più pesante per chi ha figli. Rientro capitali, niente scudo penale

Ci sarà anche un pacchetto famiglia nella legge di Bilancio. E una delle misure-chiave riguarderà l’assegno unico e universale (Auu), strumento di sostegno alle famiglie con figli che ha fatto il suo debutto quest’anno, unificando (e ampliando) le varie misure fiscali e assistenziali preesistenti. Eugenia Roccella, nuovo ministro della Famiglia, ha confermato nei giorni scorsi la volontà di ritoccare l’assegno per renderlo più generoso in particolare nei confronti delle famiglie numerose.

Ma al di là del possibile ridisegno, l’Auu diventerà il prossimo anno più pesante perché per legge sia gli importi sia le soglie Isee in base alle quali questi sono determinati devono essere adeguati all’inflazione. Quando scatteranno le novità? Ci sono alcune incertezze tecniche ma l’obiettivo politico del ministero della Famiglia è rendere operativi già da gennaio sia l’adeguamento al costo della vita sia il potenziamento a beneficio dei nuclei numerosi.

IL NUOVO CICLO DEGLI ASSEGNI 

In realtà l’assegno ha iniziato ad essere pagato dal marzo dello scorso anno, a fronte di domande presentate da gennaio. E anche il nuovo “ciclo” degli assegni (per il quale l’Inps potrebbe non richiedere una nuova domanda, se non cambiano i dati sulla famiglia) scatterebbe dal prossimo marzo. La volontà però, come detto, è di far partire gli aumenti prima. Per quanto riguarda il recupero del costo della vita, questo sarà probabilmente un po’ più generoso del 7,3 per cento riconosciuto in via provvisoria ai pensionati. Sia la rivalutazione sia gli incrementi per le famiglie con molti figli dovranno naturalmente essere finanziari: a disposizione per il momento ci sono i risparmi derivanti dal minor utilizzo dell’assegno, rispetto alle previsioni iniziali. 

Per quanto riguarda il 2022 questi fondi sono già stati intercettati nel decreto Aiuti bis di agosto e destinati ad altre esigenze, per il prossimo anno e i successivi invece sono stati mantenuti in bilancio.

 

La manovra interverrà poi su un altro strumento che tocca da vicino le famiglie: il reddito di cittadinanza. Qui la scelta è tra un intervento di drastica riforma e una prima correzione, visti i tempi limitati della legge di Bilancio. Ieri il sottosegretario al Lavoro Durigon ha illustrato un possibile riassetto incentrato sui cosiddetti “occupabili”, i quasi 700 mila beneficiari che almeno sulla carta hanno la possibilità di lavorare. Per loro scatterebbe una sospensione di 6 mesi dopo i 18 di normale fruizione del RdC, periodo durante il quale gli interessati dovrebbero frequentare attività di formazione. Poi ci sarebbe un periodo transitorio, una sorta di decalage di altri 12 mesi. Quindi al massimo dopo 36 mesi, tre anni, queste persone uscirebbero dall’ombrello del Reddito.

LE RISORSE


Le risorse risparmiate sul reddito potrebbero essere utilizzate per finanziare la nuova forma di flessibilità pensionistica, una Quota 103 per il solo 2023 che prevede l’accesso alla pensione con 41 anni di contributi e 62 di età. 

Intanto in materia fiscale si discute su una possibile voluntary disclosure, operazione di rientro dei capitali analoga a quelle portate a termine negli anni scorsi. Per l’esecutivo sarebbe un modo di reperire risorse - pur se straordinarie e dunque una tantum - da aggiungere a quelle già disponibili per la legge di Bilancio. Ieri però è arrivata dal ministero dell’Economia e delle Finanze una importante precisazione: via Venti Settembre, pur specificando che le misure della manovra «sono in fase di valutazione politica» assicura che «nessun condono di carattere penale troverà posto, in ogni caso». Di fatto, questa scelta condiziona la portata della misura: senza la garanzia di uno scudo rispetto alle violazioni penali connesse all’esportazione dei capitali la sanatoria risulterebbe molto meno attrattiva per gli interessati e dunque destinata a incassi più limitati.
I nodi politici della manovra saranno affrontati oggi pomeriggio dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni con i capigruppo della maggioranza, in vista del consiglio dei ministri di lunedì.

Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 20:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA