Italia e Francia riallacciano il filo del dialogo e provano a disegnare una strategia comune sulle prossime sfide economiche che attendono l’Europa. Partendo dal Trattato del Quirinale, firmato poco meno di un anno e mezzo fa, Roma e Parigi hanno messo nero su bianco diciassette punti su cui lavoreranno fianco a fianco sia a Bruxelles che nei rispettivi ministeri. Il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire ieri ha raggiunto nella Capitale il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e quello del Made in Italy, Adolfo Urso, per sottoscrivere una dichiarazione congiunta. L’Italia e la Francia avranno una linea comune sullo spazio, sul nucleare per l’industria, sull’idrogeno verde e, soprattutto, sulle materie prime critiche, con lo scopo dichiarato di non dipendere più dalla Cina. Nel corso dell’incontro con Giorgetti, sono stati affrontati molti argomenti anche in vista del prossimo Ecofin del 14 marzo. Comprese le regole della nuova governance europea, la risposta comune all’Ira (il discusso piano per combattere l’inflazione approvato dagli Stati Uniti), la riforma del mercato europeo dell’energia, la revisione degli investimenti in Europa fondamentali per lo sviluppo.
Giorgetti ha ribadito a Le Maire l’importanza che l’Europa vada «avanti insieme» per «trovare una strategia comune sulle questioni principali, a cominciare dagli aiuti di Stato» e sulla «revisione della governance».
IL PASSAGGIO
Un passaggio questo, sul quale si è soffermato anche Urso, con l’intenzione di porre dei punti fermi proprio sull’intervento pubblico in economia. «La riforma deve essere mirata e temporanea, e a sostegno dei settori strategici», ha detto Urso. Nella dichiarazione di 17 punti sottoscritta dal ministro per il Made in Italy con Le Maire, vengonospecificati i settori che riceveranno aiuti: solare, eolico, batterie e materie prime critiche.
Su queste ultime, inoltre, Le Maire ha anche proposto al collega italiano di partecipare al progetto di «un fondo di investimento pubblico-privato che la Francia ha avviato» con una base da 500 milioni di euro, con l’obiettivo di arrivare a un miliardo di euro. Inoltre, per promuovere l’autonomia strategica della Ue è stata ribadita l’importanza di investire in tecnologie e rilanciare le attività di estrazione mineraria in chiave sostenibile. Proprio uno degli obiettivi illustrati anche da Le Maire, che vuole avviare con l’Italia uno sfruttamento delle miniere che risponda «alle più rigide regole ambientali e sociali». Il ministro francese ha anche spiegato di voler «aprire una cooperazione sulla filiera nucleare per l’industria e sull’idrogeno verde», e proseguire quella sui semiconduttori e sullo spazio, anche per far tornare in volo Vega C, il lanciatore europeo realizzato da Avio a Colleferro.
LE RIFORME
Giorgetti e Le Maire si sono confrontati anche sui comuni problemi economici interni e le rispettive proposte di riforma. L’inflazione e l’energia rappresentano una sfida per entrambi i Paesi che stanno affrontando da tempo importanti riforme per risanare i conti. Se Le Maire ha ricordato la discussa riforma delle pensioni, la riforma del lavoro e la revisione della spesa pubblica, Giorgetti si è soffermato sulle nuove regole dei superbonus edilizi che mettere in sicurezza i conti degli italiani. «L’inflazione è il reale problema di tutti – ha sottolineato il titolare di Via XX Settembre – e non credo che si possa risolvere soltanto con una politica restrittiva di tassi d’interesse. Rispetto ai prezzi dell’energia e del cibo stiamo finalizzando proposte per andare incontro alle esigenze reali delle persone, come ha annunciato recentemente anche la Francia».
Quello di ieri è nei fatti il primo atto ufficiale del governo Meloni nel solco del Trattato del Quirinale, così come del resto aveva sollecitato poco tempo fa il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
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