Ita, stipendi più alti a piloti e assistenti di volo: da aprile su del 30%

Intesa tra sindacati e compagnia alla battute finale

Giovedì 9 Febbraio 2023 di Umberto Mancini
Ita, stipendi più alti a piloti e assistenti di volo: da aprile su del 30%

Buste paga più pesanti da aprile per i 3.600 dipendenti di Ita Airways. Nell'incontro di ieri tra i sindacati e Ita, sotto la regia del ministero del Lavoro, è arrivato, come anticipato dal Messaggero, l'ok ad un progressivo incremento degli stipendi in linea con le altre compagnie aeree.

Con la proposta di passare dalla tabella retributiva 1, quella delle start up, al modello 2 che prevede un incremento di circa il 30%. Confermato poi l'aumento della diaria per i voli di lungo raggio e di medio raggio: 51 euro la prima e 46 euro la seconda. L'incremento - che riguarderà piloti e assistenti di volo - scatterà tra poco meno di due mesi per chi è stato assunto ad ottobre, poi progressivamente per tutti gli altri. Novità anche per gli 830 dipendenti di terra. I sindacati, Fit-Cisl in testa, hanno ottenuto un aumento del 15% in due step. Anche qui il meccanismo è legato all'anzianità di servizio. Lo scopo è colmare, sempre in maniera graduale, il gap con i concorrenti, in considerazione del fatto che un pilota di una low cost guadagna il doppio di un collega pari grado di Ita. Il raggiungimento delle performance aziendali consentirà inoltre di ottenere un 15 per cento in più per tutto il personale della compagnia.

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LA SIGLA FINALE
L'intesa finale sarà siglata venerdì, ma da tutte le organizzazioni sindacali (Fit-Cisl, Filt-Cgil, Uiltrasporti, Ugl e Ftna) trapela ottimismo in attesa della formalizzazione. Sempre ieri l'azienda guidata da Fabio Lazzerini ha confermato l'arrivo di 25 nuovi aerei e l'assunzione di 380 piloti e 840 assistenti di volo. Un fatto non scontato alla luce del matrimonio con Lufthansa che si celebrerà a marzo. C'è da dire che la nuova politica salariale è di fatto obbligata visto che in mancanza di adeguamenti non sarebbe facile reclutare personale. L'operazione è ben vista anche da Lufthansa che, sempre ieri, ha inviato a Roma Joerg Eberhart, responsabile delle strategie aziendali e gran capo di Air Dolomiti, per accelerare la trattativa e definire gli ultimi dettagli. Tra le novità dell'ultima ora che dovrebbero essere messe nero su bianco nei patti parasociali c'è la blindatura della clausola del 10%, una quota che resterà in mano al Tesoro per almeno due anni dopo l'acquisto della maggioranza da parte del colosso tedesco. Sul punto non ci sarebbero più dubbi in quanto con questa mossa lo Stato avrebbe garanzie sia su fronte occupazionale che delle rotte per tutelare la centralità dell'Italia nell'alleanza con i tedeschi.

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L'ad Fabio Lazzerini ha fatto breccia nei sindacati spiegando che la fase di start up della compagnia nata dalle ceneri di Alitalia sia ormai superata, così come la crisi legata al Covid. I tedeschi intendono ovviamente premiare la produttività, bussola del piano industriale. Ma anche colmare la differenza che passa tra la retribuzione lorda di un comandante di Ita che è di 6.500 euro contro i 15.200 di Easyjet, i 13.900 di Vueling, gli 11.520 di Ryanair.
 

Ultimo aggiornamento: 23:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA