Sedici milioni di pensionati costretti a una corsa a ostacoli per ottenere l’identità digitale e poter utilizzare così i servizi online dell’Inps. Lo Spid doveva avvicinare la Pubblica amministrazione ai cittadini, rendendo più semplice l’utilizzo dei servizi digitali, invece a causa del Sistema pubblico di identità digitale tutto potrebbe diventare più complicato, soprattutto per gli anziani. Possiedono l’identità Spid quasi 11 milioni di cittadini, di cui appena 400 mila hanno più di 65 anni. Risultato? Dopo che l’Inps ieri ha smesso di rilasciare il pin per accedere ai suoi servizi, per milioni di pensionati è scattato l’allarme.
Inps, il pin va in pensione: dai sussidi alle colf, dall'1 ottobre si accede solo con Spid
Inps, corsa ad ostacoli per lo Spid: esclusi 12 milioni di pensionati
Giovedì 1 Ottobre 2020 di Francesco BisozziQuella cattiva è che ci sono 12 milioni di pensionati senza pin che per accedere ai servizi online dell’Inps ora devono obbligatoriamente dotarsi delle credenziali Spid, ma per i meno informatizzati non è una passeggiata. In migliaia già si sono rivolti a noi perché tagliati fuori dal portale», spiega al Messaggero il segretario nazionale del Sindacato pensionati italiani della Cgil Raffaele Atti. La procedura per entrare in possesso dell’identità Spid in effetti non è delle più semplici. Bisogna rivolgersi ai gestori privati accreditati dall’Agid, l’Agenzia per l’Italia digitale, tra cui Poste, Tim e Aruba, giusto per citarne alcuni, a cui poi spetta il compito di verificare l’identità del richiedente, di persona (in questo caso il servizio è gratuito) o via webcam (a pagamento).