Inflazione, il paniere si rinnova: entrano sushi e cibo a domicilio

Mercoledì 5 Febbraio 2020 di Jacopo Orsini
Inflazione, il paniere si rinnova: entrano sushi e cibo a domicilio
Auto e monopattini elettrici, cibo a domicilio e sushi. E poi taglio di barba e baffi, trattamenti estetici per uomo e apparecchi acustici. Come ogni anno l'Istat rivede l'elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento per la rilevazione dei prezzi al consumo, aggiornando anche le tecniche d'indagine e i pesi con i quali i diversi prodotti contribuiscono alla misura dell'inflazione. Una modifica, spiega l'istituto, che «tiene conto delle novità emerse nelle abitudini di spesa delle famiglie» e dell'evoluzione delle norme. Un adeguamento che dunque quest'anno rispecchia una maggiore attenzione alla bellezza e alla cura della persona, anche da parte degli uomini, e l'invecchiamento progressivo della popolazione. Oltre a una attenzione sempre maggiore verso l'ambiente. Ad arricchire la gamma dei prodotti che rappresentano già consumi consolidati arrivano poi nel cestino il servizio di lavatura e stiratura della camicia e l'applicazione dello smalto semipermanente.

Nel paniere dell'Istat figurano ora 1.681 prodotti. Quest'anno nessuno esce dal campione perché «tutti quelli già presenti non mostrano segnali di obsolescenza tali da motivarne l'esclusione», sottolinea l'istituto. Sono 80 i comuni che contribuiscono alla stima dell'inflazione e la copertura territoriale dell'indagine è pari a oltre l'80% della popolazione. Le rilevazioni vengono fatte in punti vendita, imprese e istituzioni (circa 43mila oltre a 8mila abitazioni dove vengono registrati i canoni d'affitto, che contribuiscono alla determinazione del carovita). L'Istat scarica poi i dati anche da internet e raccoglie informazioni da grandi fornitori di dati. Oltre che con gli scanner di un campione di quasi 4mila supermercati appartenenti a 25 grandi catene della distribuzione. Per quanto riguarda infine la ponderazione, aumenta il peso dei trasporti e cala invece quello di abitazioni, acqua, elettricità e combustibili. Alimentari e bevande continuano comunque ad avere il peso maggiore (16,21%).

Venendo ai dati rilevati grazie al paniere, l'istituto segnala che il carovita a gennaio è salita allo 0,6% annuo, dallo 0,5% di dicembre, e dello 0,2% rispetto al mese precedente. «Dopo aver rallentato per buona parte del 2019, l'inflazione accelera, anche se di poco, per il secondo mese consecutivo», sottolinea l'Istat. Sul rialzo incidono il rincaro dei carburanti (la benzina passa da +3,1% a +6,7%), dei trasporti e degli alimentari. Incrementi solo in parte compensati dal calo marcato dei prezzi di luce e gas e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona. La flessione del comparto degli energetici regolamentati, al settimo mese consecutivo, rileva ancora l'Istat, «continua a esercitare un effetto di contenimento dell'inflazione generale, che rimane al di sotto di quella della zona euro». I prezzi del cosiddetto carrello della spesa, cioè alimentari, prodotti per la casa e la persona, salgono dello 0,9% (da +0,6% del mese precedente) mentre quelli a più alta frequenza d'acquisto, che includono fra l'altro anche alcolici, tabacchi, l'affitto, carburanti e ristoranti, dell'1,4% (da +1%). Un ritmo di crescita quindi più sostenuto rispetto all'intero paniere. Dati che tuttavia per Confesercenti confermano «un clima generale di stagnazione economica in cui non si intravedono ancora segnali di ripresa», mentre Federdistribuzione sottolinea una persistente «fragilità dei consumi».
 
Ultimo aggiornamento: 13:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA